Rovigo, dure le parole del rappresentante della Lega in consiglio, Michele Aretusini, in merito alla notizia delle dimissioni dell’assessore comunale Patrizio Bernardinello: “Un assessore che si dimette dopo aver presentato l’atto di maggior importanza per la città è follia, ma non qui”

“Un assessore che si dimette dopo avere presentato il piano del traffico, l’atto che avrà il maggiore impatto su Rovigo e sui Rodigini: sarebbe una follia ovunque, ma non a Rovigo, dove è ormai evidente quanto zoppichi la maggioranza del sindaco, a sua volta dimessosi poco più di un mese fa, dopo essere stato messo in minoranza, per poi ripensarci, sebbene nessuno fosse corso in ginocchio, disperato, a chiederglielo. Il quadro è davvero triste ed è evidente come, ormai, questa amministrazione sia incapace di governare la città e come, se avesse un minimo di dignità e amore per Rovigo e la sua gente, si sarebbe già fatta da parte”.
Rovigo, Aretusini su dimissioni Bernardinello: “La città è ostaggio del gruppetto di Gaffeo”
Michele Aretusini, capogruppo della Lega in consiglio comunale, commenta in questa maniera la notizia delle dimissioni dell’assessore comunale Patrizio Bernardinello. “La verità è una sola, molto semplice, e tutti coloro che masticano un minimo di politica la conoscono bene – prosegue – la città è ostaggio del gruppetto di ‘civicodemocratici di Gaffeo’: vogliono decidere tutto loro, sono bravi solo loro, capiscono tutto loro, chi non è prono ai loro desiderata è un ‘nemico’ da isolare e ostracizzare. In parole povere, vogliono comandare solo loro, un po’ come il ragazzino che fa il prepotente perché ha portato il pallone da casa e se non si fa come dice lui, non si gioca. Il paradosso, però, è che i ‘civicodemocratici’, da soli, sono ben lontani persino dal poter dire di essersi portati il pallone da casa: da soli non sarebbero andati da nessuna parte, coi voti che hanno raccolto. Senza gli alleati, si sarebbero sognati di vincere le amministrative. Ma non riescono ad accettarlo. E questo blocca, ormai da due anni, la città”.
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