Trent’anni, nato a Venezia, vive a Martellago, Andrea sta studiando per diventare Chirurgo, presso l’Università di Padova e giovedì 15 luglio parte alla volta di Aber, in Uganda, per la sua prima esperienza nel continente africano con i Medici Cuamm
Andrea Marchini, giovane specializzando di Martellago (VE), giovedì 15 luglio partirà per l’Uganda, dove per sei mesi lavorerà con Medici con l’Africa Cuamm per portare il suo aiuto e la sua professionalità di specializzando in chirurgia all’ospedale di Aber. Trent’anni anni, sarà la prima volta in Africa.
«Molte sono le motivazioni che mi spingono a partire e più ci penso più ne trovo – racconta Andrea Marchini -. Innanzitutto la voglia di mettermi a disposizione degli altri, dal punto di vista professionale e formativo; poi il desiderio di imparare cose nuove e scoprire capacità che magari non pensi di avere e, invece, contesti come quello africano fanno emergere. Sarà una opportunità per mettermi alla prova e vedere come reagisco di fronte a difficoltà che qui non si incontrano. Conosco il Cuamm da molto tempo, anche perché canto nei Summertime sostengono l’impegno di questa ong da diversi anni. Entrambi i miei genitori sono medici e mi appoggiano in questa scelta». E conclude: «In valigia, non può mancare la voglia di non arrendersi mai, di dare tutto me stesso, di tirare fuori tutte le risorse che ho, per dare un aiuto dove il bisogno è enorme».
In Uganda, come negli altri sette paesi in cui Medici con l’Africa Cuamm è presente, nell’ultimo anno è stato necessario lavorare intensamente per mettere in sicurezza gli ospedali e le comunità contro il Covid-19, che minaccia anche l’Africa e preoccupa per gli effetti secondari che genera. L’ospedale di Aber è il punto di riferimento per le emergenze ostetriche di una regione molto ampia e da quasi dieci anni assicura il parto assistito a migliaia di donne, nell’ambito del programma “Prima le mamme e i bambini. 1000 di questi giorni”, ma garantisce anche cure contro malaria, tubercolosi, HIV. I medici esperti di salute pubblica sono fondamentali per garantire un rapporto efficace tra ospedale e territorio, puntando sulla prevenzione, sulla formazione del personale e sulla sensibilizzazione delle comunità.
È possibile sostenere Medici con l’Africa Cuamm con una donazione online su wwww.mediciconlafrica.org
“Un vaccino per noi”
Davanti a un’emergenza globale, l’unica risposta possibile deve essere globale. L’Africa non può restare esclusa. Vaccinare medici, infermieri e la popolazione africana è un atto di solidarietà e insieme di sicurezza per tutti, anche per noi: solo così riusciremo a interrompere la diffusione del virus e delle sue varianti. Serve un piano vaccinale anti Covid in Africa. Servono più dosi. E queste dosi, poi, devono diventare “vaccinazione vera”. Per questo Medici con l’Africa Cuamm ha lanciato la campagna “Un vaccino per noi”. Si intende partire dagli operatori sanitari e dai gruppi prioritari individuati paese per paese, obiettivo dell’intervento Cuamm è portare il vaccino fino all’ultimo miglio in 51 distretti di 6 paesi in cui è presente: Angola, Etiopia, Mozambico, Sierra Leone, Sud Sudan, Uganda, per una popolazione complessiva di circa 5 milioni di abitanti.
Medici con l’Africa Cuamm
Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 8 paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 4.500 operatori sul campo, di cui 230 italiani. Appoggia 23 ospedali e 80 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria).