I consiglieri d’opposizione Pupillo e Selmo denunciano l’incapacità dell’amministrazione

Sulla vicenda del Comune di Vicenza che resta senza addetti del servizio civile per un anno c’è da registrare una nota dei consiglieri comunali Sandro Pupillo e Giovanni Selmo del gruppo di opposizione “Da adesso in poi” che fa riferimento a Giacomo Possamai. “Come avevamo intuito – spiegano i due consiglieri – ci è stato confermato che per l’annualità in corso il Comune di Vicenza non ha ottenuto il finanziamento del programma e dei progetti presentati al Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, pertanto non abbiamo potuto accedere al bando per la selezione degli operatori volontari. Zero volontari per il Comune di Vicenza”.
“L’assessore Tolio ci spiega che i valutatori non sono più in regione ma al Dipartimento, ma questo non giustifica un simile fallimento e anzi, questo cambio, che ha interessato tutti gli enti a livello nazionale, favorisce una concorrenza più equa nell’attribuzione dei punteggi. Inoltre il punteggio dei progetti presentati è veramente ed ingiustificatamente basso.
“Bassano ha trenta operatori e Schio 18: a Vicenza nessuno. E’ il fallimento dell’assessorato”
“Anche il Comune di Bassano ha vissuto lo stesso cambiamento – sottolineano Pupillo e Selmo – ma dalla graduatoria definitiva dei programmi, quelli di Bassano staccano di quasi 20 punti il programma presentato dal Comune di Vicenza. Il risultato è che nel Comune di Bassano quest’anno ci sono 6 progetti per 30 operatori volontari, nel Comune di Schio 5 progetti per 18 operatori volontari, nel Comune di Vicenza, capoluogo di provincia, nessuno”.
“L’assessorato – proseguono di due consiglieri – per giustificare il proprio fallimento cita anche uno dei programmi di Arci Servizio Civile Vicenza APS, finanziato in seconda battuta con fondi aggiuntivi, ma che è andato regolarmente a bando a dicembre 2020, garantendo a 85 ragazzi in città e in provincia l’accesso a quest’esperienza.
I dati infatti parlano chiaro: tra tutti i 785 programmi presentati dagli enti accreditati per il Servizio Civile in tutta Italia sono stati finanziati l’86% dei programmi, il Comune di Vicenza fa parte di quel 14% escluso dal finanziamento”.
“L’assessore, poi, parla di poche domande dei giovani pervenute al Comune di Vicenza (la questione ci stupisce) negli ultimi anni e afferma che quindi non c’è necessità di aumentare i posti, ma a livello nazionale questi sono i dati del bando 2020 di cui sopra: “Alla scadenza del bando per la selezione di 55.793 operatori volontari, sono 125.286 le domande presentate dai giovani interessati a vivere l’esperienza del servizio civile universale. Tra le domande di partecipazione 12.935 si riferiscono a progetti finanziati dal Pon-Iog “Garanzia Giovani”, che mette a disposizione complessivamente 6.748 posti in 9 regioni.”
“Eppure in Italia le domande di partecipazione sono il doppio rispetto ai posti disponibili”

“Numeri importanti – le domande sono più del doppio dei posti messi a bando – che dimostrano il grande entusiasmo dei giovani per un istituto che quest’anno compie vent’anni e che rappresenta un grande valore per il nostro Paese. Sul servizio civile digitale (1000 posti a bando entro fine luglio) temiamo che il Comune di Vicenza non sarà in grado di farsi trovare pronto. L’assessorato mette già le mani avanti e afferma: “Sono in via di completamento le verifiche in merito ai requisiti e alle condizioni per la partecipazione”.
“Si chiedeva inoltre perché l’assessorato non ritenga, visto il risultato di quest’anno, di coprogrammare e collaborare con altri enti del territorio, ad esempio, con i Comuni della provincia, che si occupano con successo di bandi di servizio civile così da acquisire le competenze necessarie, scambiarsi buone pratiche e progettare misure correttive per non perdere ancora, incredibilmente, il “treno” formativo e culturale di questa esperienza”.
“Sicuramente un’opportunità da percorrere” risponde l’assessore, ma intanto i programmi per il 2021 sono già stati consegnati e in attesa dei risultati e delle graduatorie di finanziamento abbiamo il fondato timore che la situazione non cambierà!”.