giovedì, 28 Marzo 2024
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Tamponi a pagamento in Veneto, Zaia: “Non è una scelta contro qualcuno”

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Tamponi a pagamento, sanitari no vax e contagi: i punti toccati dal presidente Luca Zaia nel corso della conferenza stampa di oggi a Palazzo Balbi

Luca Zaia
Luca Zaia

Mettere i tamponi a pagamento “non è contro qualcuno”, ma una scelta “dettata dal fatto che il personale ci serve negli ospedali, e perchè oltre 50.000 tamponi al giorno rischiano di far fare una lunga coda a positivi, sintomatici e famigliari delle case di riposo”. E’ quanto ha affermato oggi il presidente del Veneto Luca Zaia, tornando sul tema dei tamponi a pagamento, nel giorno in cui entrano in vigore le nuove regole che riducono la gratuità dei test ad alcune categorie (persone a rischio e a contatto con positivi) escludendo invece chi ricorre al tampone sono per accedere al green pass evitando il vaccino. “Il prezzo è calmierato da un accordo nazionale, – tiene a precisare il presidente regionale – ci sono 600 farmacie che hanno aderito”.

La lettera di Zaia al Governo: “Meno difficoltà tecniche per il green pass”

Al Governo, il presidente Zaia ha inoltre spedito l’invito a rimuovere le difficoltà tecniche che impediscono a tanti di scaricare il green pass. L’esecutivo “guardi questa anagrafe vaccinale. Abbiamo tanti cittadini con una dose o due dosi che si trovano il green pass ‘non disponibile'”, ha infatti sottolineato Zaia durante il punto stampa di oggi. Ha confermato poi l’incremento di punti tampone nelle zone turistiche per fronteggiare l’atteso afflusso di circa 200mila tedeschi non vaccinati che dovranno rientrare nel loro Paese. Per quanto riguarda la certificazione verde e le sue difficoltà applicative, ha invece affermato: “Spero non diventi una guerra tra poveri. Abbiamo bisogno di venirne fuori tutti insieme, poi lo ricorderemo come un bruttissimo periodo”. 

Medici no vax in Veneto: “Ci sono dei ravvedimenti”

“Ci sono dei ravvedimenti – ha affermato Luca Zaia in medico al personale sanitario no vax -. Noi tramite i direttori generali delle Ulss diamo anche più chance per vaccinarsi e tra l’altro sono in periodo in cui si trovano posti disponibili quindi invito tutti a farlo”. Alcuni sanitari sospesi per aver rifiutato il vaccino stanno infatti cambiando idea pur di essere reintegrati al lavoro. Ad oggi sarebbero 85 i sanitari sospesi in Veneto, ma i numeri potrebbero crescere, ha spiegato il governatore.

Contagi in calo in Veneto: “A metà agosto il picco”

“Agosto dovrebbe rappresentare la dead line, la fine del giro di boa e dovremmo iniziare una discesa nel numero di contagi e ricoverati”, ha infine affermato Luca Zaia. “Gli esperti dicono che si dovrebbe arrivare al giro di boa a metà agosto e quindi con la fine di questo mese si dovrebbe avere un cambio di direzione. Oggi abbiamo un timido incremento nel numero dei ricoverati ma fortunatamente siamo ancora al 2% di occupazione delle terapie intensive”.

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