Più ecologica, riflette meno il calore e fa risparmiare in attesa che il manto si assesti
Il Comune punta sulla resina per sistemare le strade, almeno temporaneamente, al posto dell’asfalto. Costa meno, è più ecologica, ha un colore più brunito che non il profondo nero dell’asfalto e produce anche meno calore.
L’assessore Mattia Ierardi ne è talmente convinto che ha delineato un piano degli interventi secondo questa logica. Conclusi i lavori di posa della resina in contrà Battisti e piazza delle Poste per eliminare i rattoppi in asfalto, prevede già di utilizzarla nella zona di ponte San Paolo e via Paolo Lioy.
Ma andiamo con ordine. In centro storico s’è completato il lavoro di sistemazione dei sottoservizi, a cura di Sar, azienda delle Aim, in piazza delle Poste e in contrà Battisti.
Quanto ce ne fosse bisogno lo ricorda proprio Ierardi: “La prima richiesta è del 2007, poi nel 2014 i lavori sono stati definiti urgenti e necessari. Da allora sono passati sette anni. Mi hanno anche svegliato alle due e mezza di mattina per la puzza di gas che usciva: non si poteva rimandare il rifacimento delle tubature. Bisognava cambiarle. Lo abbiamo fatto e non sarebbe toccato a noi. Intanto io mi sono preso le parole…”
Il porfido tornerà: ma il cantiere sarà aperto nei primi mesi del 2022
Finalmente il lavoro in centro è terminato e s’è posto il problema di rifare il manto di porfido. Qui l’amministrazione ha preso tempo: un po’ per esigenze strutturali, perché bisognava dare tempo al manto di assestarsi, e soprattutto per non bloccare i commercianti della zona con un cantiere che sarebbe durato altri mesi.
Va detto che non tutti i negozianti sono d’accordo, a iniziare da Gianni Bertacco della macelleria in piazza delle Poste, che contesta apertamente la soluzione presa: l’assessore liquida la faccenda spiegando che anche i commercianti sono divisi.
Il porfido comunque tornerà, ma il cantiere aprirà nei primi mesi del 2022 per salvare anche il Natale. Nel frattempo è stata posta questa resina. Che non solo è più ecologica, ma riflette meno il calore di cinque-sei gradi. L’assessore, pur senza dati, è pronto a scommettere.
Così come scommette che un intervento tecnologicamente all’avanguardia come quello della resina in centro se non è la prima volta che viene effettuato in Italia poco ci manca. Vicenza, fa capire, è all’avanguardia tecnologica per la manutenzione delle strade.
Anche nella zona di ponte San Paolo si procederà a riparare le strade nello stesso modo
Ci si muoverà con la stessa filosofia anche per la zona di contrà San Paolo e via Lioy: quelle strade hanno bisogno di interventi, ma anche in questo caso non sarà rifatto subito il porfido. Verrà sistemata la strada e stesa la resina. Poi saranno rifatti i sottoservizi, e qui si parla del 2024 o addirittura 2025, e solo a quel punto sarà rimesso a posto il porfido.
“La resina può durare tre anni”, assicura Ierardi. La scelta ha anche una motivazione economica: “Rimettere subito il porfido per poi rompere di nuovo la strada per sistemare i sottoservizi – spiega l’assessore – avrebbe voluto dire buttare via 650 mila euro”.
Infine, sottolinea Ierardi, c’è anche da aspettare l’arrivo dei nuovi bus della Svt: più piccoli, avranno un peso minore sulle strade con la speranza che in questo modo le vie cittadine abbiano meno bisogno di essere sistemate.