venerdì, 29 Marzo 2024
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Chioggia: “Madonne d’acqua”, il viaggio tra storia, culto e tradizioni

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Il libro “Madonne d’acqua”, a cura di Luigi Boscolo Bielo, racconta di percorsi che segnano il territorio tra Chioggia e Pellestrina attraverso le riflessioni delle persone le cui vicende si incrociano con queste presenze mariane

Libro “Madonne d’acqua”

Percorsi d’acqua che segnano il territorio tra Chioggia e Pellestrina di tante presenze mariane – chiese, statue, capitelli… – che hanno accompagnato la storia e le tradizioni locali. “Madonne d’acqua”, un agile libro curato da Luigi Boscolo Bielo nato da un’idea di Piergiorgio Bighin e che si avvale delle foto di Diego Zanetti, non vuole offrirci notizie e informazioni delle numerose chiese dedicate alla Madre di Cristo, ma vuole soprattutto offrire le riflessioni di persone le cui vicende si incrociano con questa presenza mariana.

Chioggia, “Madonne d’acqua”: il libro

Il “viaggio” comincia dalla porta di Santa Maria che ti permette l’ingresso nel centro storico di Chioggia subito accompagnato dalla Madonna del Refugium Peccatorum che si specchia nel canale Perotolo, mentre di fronte abbiamo la maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta.

Basta superare il piccolo ponte della Cuccagna sul canal Vena e poi giungere all’altro canale di S. Domenico dove troviamo la chiesa dei padri Salesiani dedicata a Maria Ausiliatrice, tanto invocata in questo periodo segnato dalle drammatiche vicende della pandemia, la cui statua festosamente viene accompagnata in una singolare processione d’acqua lungo la laguna del Lusenzo mentre la gente dalla riva e in barca recita il rosario nell’ultima domenica di maggio.

Qualche chilometro più a sud la Madonna della Navicella appariva poco più di 500 anni fa ad un ortolano dopo un furioso uragano che aveva devastato gli orti. Dalla prima chiesetta costruita sul luogo dell’apparizione si passò ad una ben più grande alla fine del Cinquecento, purtroppo demolita dopo le vicende napoleoniche, ma nuovamente ricostruita dopo la II guerra mondiale. Ma il culto per la “Madona de la Navezela” non è mai mancato grazie al trasferimento dell’immagine miracolosa e dello zocco su cui era seduta Maria col Cristo morto sulle braccia nella chiesa di S. Giacomo, immagine poi incoronata nel 1859 e raffigurata anche nelle numerose “tolele” (ex voto) che narrano dei molti salvataggi in mare e guarigioni grazie all’intervento mariano. 

A queste chiese si aggiungono i tanti capitelli mariani sparsi nelle calli compresa la “Stella del Marinar” all’ostello Domus Clugiae in calle Luccarini, il bassorilievo dell’Annunciazione sul ponte di Vigo, poco più lontano la Madonna Stella Maris in prossimità della bocca di porto di collocata sopra una bricola che saluta i pescherecci mentre si allontano verso il mare e al loro ritorno, la statuetta della Madonnina del Forte S. Felice, nel lato opposto a Caroman la bianca statua della Vergine – la madonnina dei tuffi – e infine la Madonna dell’apparizione di Pellestrina con la grande festa del 4 agosto che fa convergere nel santuario tutta la gente dell’isola. 

Il progetto

La pubblicazione è il frutto di un progetto che ha coinvolto il Centro culturale Terzo Millennio, Opera Baldo Chioggia e l’associazione nazionale di promozione sociale “Santa Caterina da Siena”. 

Eugenio Ferrarese