Si è svolto oggi un blitz anticamorra in alcune località del Veneto Orientale.
La Guardia di Finanza di Trieste e la Dia hanno arrestato 9 persone per estorsione aggravata dal metodo mafioso in Friuli Venezia Giulia e nel Veneto. Durante l’operazione sono state sequestrate armi con matricola abrasa, armi bianche e denaro contante, quest’ultimo con l’ausilio delle unità cinofile addestrate al rinvenimento di denaro contante (#cashdog).
Operazione anticamorra, Zaia: “Quadro inquierante”
“Apprendiamo dalle fonti di informazione fatti che ci inquietano e che investono il settore turistico e distributivo dei centri turistici e delle spiagge della riviera veneta. Ovviamente rivolgo le mie congratulazioni alla Direzione Distrettuale Antimafia e al Procuratore Cherchi, alla Dia e indistintamente a tutte le forze dell‘ordine che hanno partecipato a questa maxi-operazione che ha come obiettivo quello di ripristinare legalità, sicurezza e vera concorrenza nel settore del commercio ambulante.” Sono le parole del presidente del Veneto Luca Zaia.
“Dalle prime indiscrezioni emergono vicende con profili inquietanti e ombre molto pesanti. Restiamo in attesa degli sviluppi dell’inchiesta – conclude il Governatore – riconfermando la nostra fiducia nei magistrati inquirenti e negli uomini e donne che ogni giorno ergono un forte presidio di sicurezza e legalità a difesa dei cittadini. È grazie a loro che i veneti si sentono difesi e sicuri.”
Zottis e Montanariello (PD): “Infiltrazioni mafiose a Bibione, le istituzioni facciano sentire la loro vicinanza a cittadini e commercianti”
“Ancora arresti per mafia in Veneto, questa volta è toccato a Bibione. Massima solidarietà ai commercianti vittime di estorsione, anche le istituzioni, a partire dalla Regione, facciano sentire concretamente la propria vicinanza: cittadini e commercianti non devono essere lasciati soli”. È il sollecito dei consiglieri regionali del Partito Democratico Francesca Zottis e Jonatan Montanariello dopo l’operazione coordinata dalla Direzione investigativa antimafia di Trieste che ha portato all’arresto di numerose persone con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso: costringevano ambulanti friulani e veneti a non partecipare alla manifestazione fieristica ‘I Giovedì del Lido del Sole’, con tanto di spedizioni punitive con armi.
“Dobbiamo stroncare questi fenomeni, ma la repressione da sola non basta. In Veneto la mafia non spara e quindi è più difficile da riconoscere; preferisce investire riciclando denaro sporco, approfittando della complicità di professionisti e imprenditori collusi: è in quest’area grigia che rafforza il proprio potere andando a infettare il tessuto produttivo sano della nostra regione. Per rompere il legame tra economia e criminalità organizzata oltre alla repressione servono anche azioni preventive: imprenditori, commercianti e cittadini devono sentire le istituzioni al proprio fianco. Come abbiamo detto più volte è necessario un patto solido tra forze politiche, economiche e sociali: solo così, facendo fronte comune, sarà possibile respingere gli attacchi delle organizzazioni mafiose”.
Estorsioni a Bibione – Zanoni (PD): “Necessario moltiplicare l’impegno contro la criminalità organizzata, quanto fatto fin qui è insufficiente”
“Il moltiplicarsi di inchieste e arresti testimoniano che quanto fatto finora contro la criminalità organizzata in Veneto non è abbastanza. Dobbiamo triplicare i nostri sforzi e il nostro impegno, per tutelare l’economia sana della nostra regione, visto che nei prossimi mesi le organizzazioni malavitose cercheranno di mettere le mani sulle risorse del Recovery Fund”. È quanto afferma Andrea Zanoni, consigliere Pd e presidente della commissione Legalità di Palazzo Ferro Fini, a proposito del blitz, coordinato dalla Dia di Trieste, che ha permesso di sgominare una banda dedita alle estorsioni, in particolare nella zona di Bibione.
“Ringrazio le forze dell’ordine per questa operazione, è fondamentale riaffermare il primato della legalità, e chi ha trovato il coraggio di denunciare. Come Quarta commissione abbiamo svolto una serie di audizioni proprio sul fenomeno della criminalità organizzata in Veneto, sentendo fra gli altri il procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Venezia Bruno Cherchi. Nel suo intervento ha sottolineato come sia necessario un maggior impegno a ogni livello, definendo ‘distratto’ il Veneto per quanto riguarda la lotta antimafia ed ha denunciato l’inefficacia sia dei protocolli preventivi firmati dai prefetti con le associazioni di categoria dei piccoli imprenditori, poiché non è mai arrivata alcuna segnalazione, sia delle interdittive antimafia, troppo facilmente aggirabili. Per riuscire a intervenire in maniera più puntuale e chirurgica è necessario non solo inasprire le sanzioni ma anche intrecciare le varie banche dati e mettere in rete gli Osservatori, dotandoli però di risorse adeguate. Quello regionale, previsto dalla legge 48/2021 è sotto finanziato da tempo, una scelta che si mostra sempre più sbagliata, considerato il moltiplicarsi delle inchieste”.
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