“Somministrando la dose minima di sedazione, il paziente non percepisce alcun tipo di dolore e si trova in uno stato di sopore, come se si fosse assopito sul letto di casa, senza avere consapevolezza di essere in sala operatoria”
Rimuovere un tumore in un paziente sveglio? Sì, è possibile. All’Ospedale di Piove di Sacco l’équipe di Chirurgia Generale diretta dal dottor Antonio Zerbinati e quella di Anestesia e Rianimazione guidata dal dottor Gianclaudio Falasco hanno eseguito un intervento di resezione intestinale con tecnica di anestesia neurassiale (detta anche peridurale) in un paziente di 48 anni, affetto da tumore stromale gastrointestinale e rimasto sveglio per tutta la durata dell’operazione. Il ricorso a questo tipo di “awake anesthesia”, o anestesia cosciente, ha consentito di aggirare tutti gli effetti negativi o normali complicanze dell’anestesia generale, mantenendo il paziente in respiro spontaneo anziché intubarlo.
“Questo tipo di gestione del paziente da operare – aggiunge il dottor Zerbinati – apre nuove frontiere nell’ambito dei protocolli ERAS (Enhanced Recovery After Surgery) e fast track, ovvero nella gestione del comfort post-operatorio. Associando questo tipo di anestesia a tecniche chirurgiche mininvasive si può infatti migliorare notevolmente la ripresa del paziente dopo l’operazione, ottenendo di conseguenza degenze più brevi. In collaborazione con il dottor Marco Mazzoni, anestesista del team di Piove di Sacco, avevamo già eseguito procedure di questo tipo su interventi di media portata quali colecistectomie laparoscopiche o ernioplastiche laparoscopiche, conseguendo risultati molto soddisfacenti. Ora è nostra intenzione applicare tali metodiche in maniera più estesa anche su interventi di maggiore complessità, ovviamente in pazienti selezionati e adeguatamente valutati sia dal punto di vista chirurgico che anestesiologico”.
(Fonte: Ulss 6 Euganea)