giovedì, 28 Marzo 2024
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Bagnoli di Sopra: parco fotovoltaico, un passo avanti: acquistato all’asta il terreno Attiva

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La società si è aggiudicata l’appezzamento da 40 ettari dal fallimento ex Cosecon

Roberto-Milan sindaco
Roberto-Milan sindaco

Il progetto del grande parco fotovoltaico da 40 ettari fa un passo avanti. L’area sulla quale dovrebbero essere installati i pannelli a terra, terreno dell’ex Cosecon – Attiva, sono stati acquistati le settimane all’asta dalla società che intende realizzare l’impianto. Si tarda della lottizzazione in località “Moraro”, un appezzamento da 400 mila metri quadrati a destinazione produttiva industriale, mai urbanizzato. Da anni i curatori di Attiva – Cosecon, la Spa fallita nel 2013, stavano cercando di vendere le proprietà immobiliari, in particolare decine di ettari di terreni e numerosi fabbricati. Tra questi il vasto appezzamento accanto alla zona industriale di Bagnoli di Sopra che nel prossimo futuro potrebbe ospitare il più grande impianto fotovoltaico a terra della nostra provincia.

La Chiron Energy ha presentato un’offerta per il terreno di Bagnoli e anche per altre aree messe all’asta. Il prossimo passaggio sarà in Regione con la procedura di valutazione d’impatto ambientale per ottenere l’autorizzazione di un impianto da 20 Megawatt con pannelli a terra. Il progetto aveva trovato subito la decisa opposizione del Comune, espressa dalla giunta con un atto formale di indirizzo, inviato anche alla Regione. Il Comune infatti non ha autorità su questo genere di progetti, ricorda il sindaco Roberto Milan che aggiunge: “le volontà delle amministrazioni locali restano inascoltate, ma io non ho certo intenzione di fermarmi e farò tutto quel che è possibile per cercare di far valere le nostre ragioni e affinché venga rispettata la posizione e la volontà che abbiamo espresso. Sono e resto contrario a questo tipo di impianti, il fotovoltaico a terra lo vedo come un’occupazione di terreno, un pericoloso consumo di suolo”. 

L’opposizione del sindaco ha trovato da subito l’appoggio delle organizzazioni agricole. Coldiretti si sta opponendo a tutti i progetti di fotovoltaico a terra in Veneto e ha depositato in consiglio regionale una petizione con 24 mila firme per chiedere il varo di una legge dedicata che metta un freno a questi impianti. Il sindaco Milan intanto ricorda di aver tentato altre strade e respinge le critiche: “ho preso in considerazione più volte la possibilità una variazione per farne un’area agricola ma non è ancora possibile farlo, serve una motivazione ben precisa altrimenti potrei essere chiamato a rispondere anche del danno patrimoniale. Sul tentativo di affidare il terreno agli agricoltori, ricordato con insistenza, ricordo che nessun coltivatore ha partecipato al bando e che stiamo parlando comunque di una proprietà privata, alla quale non possiamo imporre quel che ci pare. Nel caso in cui l’area fosse urbanizzata, penso che avere attività produttive sane ed efficienti, rispettose delle normative, che portano occupazione, lavoro e conoscenze scientifiche siano fondamentali per una comunità. Io preferisco il fotovoltaico sui tetti di case, di palazzi e di capannoni, sulle coperture in genere”.