Al lavoro per un un nome di spicco, espressione della società civile, per la corsa per il titolo di sindaco di Padova in programma la prossima primavera

Wikimedia Commons @ Alessia Severini
Il dado è tratto. Il Capitano, Matteo Salvini e il suo luogotenente padovano, Massimo Bitonci hanno scelto: a sfidare Sergio Giordani alla corsa per sindaco di Padova in programma la prossima primavera sarà Francesco Peghin. L’imprenditore padovano è noto all’opinione pubblica per aver ricoperto diversi incarichi. Dopo un passato da sportivo che lo ha visto laurearsi campione del mondo di barca a vela nella classe “Quarter Ton” su Per Elisa nel 1995 e 1996, ha ricoperto il ruolo di Presidente di Confindustria Padova dal 2006 al 2011.
Dal 2011 al 2013 vicepresidente di Confindustria Veneto e membro di giunta nazionale di Confindustria. Dal 2010 al 2012 è stato presidente del Parco scientifico e tecnologico Galileo e dal 2013 al 2018 presidente di Fondazione Nord Est. Non un nome del tutto nuovo per la politica padovana, a dire il vero, il suo. In anni passati, considerata la vicinanza a Giancarlo Galan, era già stato inserito in una rosa di papabili candidati sindaco per la Città del Santo. Per il momento Peghin non rompe gli indugi e prende tempo: “Candidarsi a sindaco di Padova è una scelta importante” si limita a dire, ma sembra veramente tutto fatto.
I soliti ben informati raccontano di un percorso, voluto fortemente dal coordinatore regionale Alberto Stefani, che va avanti dallo scorso maggio con incontri direttamente nella capitale tra l’aspirante sindaco e Matteo Salvini dai quali, sembra, sia emersa piena sintonia di vedute per la gioia di Massimo Bitonci che, ricaverebbe da un’eventuale rivincita nella Città del Santo, una sferzata decisa alla sua carriera politica nazionale. Non è un mistero per nessuno, infatti, che la frattura tra Salviniani, come appunto Bitonci, e Zaiani mette sempre più a rischio le ricandidature degli esponenti del Carroccio veneti le Capitano.
Chi non si affida alla pretattica tipica di queste fasi elettorali è il segretario veneto della Lega, Alberto Stefani che senza indugi dichiara apertamente “Francesco Peghin è sicuramente un fuoriclasse, capace di far sognare la città di Padova”. Dagli altri partiti che dovrebbero dare vita ad un’eventuale coalizione tutto tace.
Non si sa cosa farà Forza Italia, fortemente indebolita dal passaggio di Marco Marin alla corte di Brugnaro, ma che sembrerebbe interessata alla candidatura Peghin come confermerebbero le parole di Nicola Lodi, coordinatore cittadino di Forza Italia: “Quello di Peghin è un nome specchiato. È una brava persona, come d’altronde lo è pure Sergio Giordani”.
Tutto tace, invece, da parte di Giorgia Meloni e dai suoi Fratelli d’Italia che nelle settimane estive avevano lasciato trapelare il nome del consigliere regionale ed ex presidente della Provincia, Enoch Soranzo. Tutto da già deciso e casting concluso? Chi lo sa. Certamente i nomi usciti in queste settimane – da Roberto Marcato a Elisa Venturini passando per gli stessi Marco Marin, Enoch Soranzo, Elisabetta Gardini, Andrea Ostellari, Eleonora Mosco, Ludovico Mazzarolli e Luigi Sposato – sembrano essere passati definitivamente di moda a seguito della benedizione diretta fatta da Matteo Salvini a Francesco Peghin.
Non si sono fatte attendere le reazioni a questa notizia. È stato lo stesso assessore regionale Roberto Marcato a rompere gli indugi e a far capire che le cose potrebbero non essere così semplici. “La scelta va fatta insieme ai militanti. Non mi risulta che il partito abbia già stabilito alleanze e candidature”. Signficativo il commento del consigliere di maggioranza, Carlo Pasqualetto “quella di Peghin non è una candidatura civica, ma politica, anzi della Lega di Salvini”.