venerdì, 29 Marzo 2024
HomePadovanoPadova Nord"Il Veneto legge": a Cadoneghe l'incontro con Mario Isnenghi

“Il Veneto legge”: a Cadoneghe l’incontro con Mario Isnenghi

Tempo di lettura: 3 minuti circa

Il professor Isnenghi presenterà il suo ultimo volume, Se Venezia vive

Libro

Nell’ambito dell’iniziativa “Il Veneto Legge”, il Comune di Cadoneghe prosegue la sua rassegna autunnale di incontri con l’autore con un ospite d’eccezione: Mario Isnenghi, professore emerito di Storia contemporanea all’università Ca’ Foscari di Venezia. Il professor Isnenghi presenterà il suo ultimo volume, Se Venezia vive, in cui affronta il mito della città insulare ‘post-Serenissima’, affrontando il nodo della sua supposta decadenza all’indomani del 1797. L’appuntamento è per giovedì 14 ottobre all’auditorium Ramin, in via Rigotti, 2 Cadoneghe, alle 21. Si tratta della prima presentazione pubblica del volume in programma nel Padovano.

Sinossi del libro

Da oltre due secoli si piange la decadenza di Venezia. Ma quante sono state le sue morti? E quante le sue resurrezioni? Da un grande storico contemporaneo, un originale itinerari attraverso riscoperte e letture inedite di luoghi, figure e avvenimenti più o meno noti, tra storia e microstoria. Un potente contravveleno alle memorie prevaricatrici o mancate che rischiano di prevalere sul senso degli eventi.

«Nella lotta per le diverse idee di Venezia la partita non è tra il funebre – inteso come male assoluto – e la modernità – intesa come bene. Dobbiamo chiederci: quale idea di passato? Com’è ricongiunto all’oggi, e con quali forme di trasformazione?»

«Il re della festa non è Thomas Mann». La morte a Venezia, sostiene Mario Isnenghi, è un fecondo genere letterario, ma, se usato come criterio di verità storica, diventa un veleno mortifero, una falsa coscienza, altra faccia della consuetudine tutta italiana all’autodenigrazione. Dopo aver dato conto delle origini letterarie del cliché che ha trasformato la città da luogo del buon governo a trionfo di una narrazione declinista, l’autore chiama in causa eventi, luoghi, personaggi tra la fine del Settecento e i giorni nostri, come plurime e contrastanti prove della vitalità di Venezia, delle sue tante identità mobili. Inizia così una «scorribanda» tra Otto e Novecento, attraverso le imprese di idrovolanti e dirigibili, salotti animati da donne illuminate ed emancipate, stabilimenti termali e una inedita concorrenza ferroviaria con Milano, la vita di campi e associazioni, tra figure note – Riccardo Selvatico, Margherita Grassini Sarfatti, Giuseppe Volpi e Gabriele D’Annunzio, veneziano d’elezione – e meno in luce ma altrettanto decisive – da Giovanni Busetto detto Fisola, «inventore del Lido», a Giuseppe Turcato, «custode della Resistenza». In una serie di passeggiate divise per temi, Isnenghi recupera e mette insieme vari tasselli oscurati dalle grandi gesta accompagnate dalla marcia funebre, per individuare i momenti di frizione in cui un immaginario avrebbe dovuto lasciare il passo a quello successivo e capire che cosa invece è andato storto. Emerge una visione europea e mondiale della città, in una rielaborazione critica tra memoria, letteratura e storia che assume ancora più valore oggi, quando necessario appare un suo ripensamento.

L’autore

Tra i più autorevoli storici italiani, è professore ordinario all’Università di Venezia, presidente onorario dell’Istituto veneziano per la Storia della Resistenza e della società contemporanea e condirettore di «Belfagor». Ha pubblicato fra l’altro: Il mito della Grande guerra (Il Mulino 1970 e ss.); L’Italia in piazza (Mondadori 1994); I luoghi della memoria (Laterza 1997 e ss.); La tragedia necessaria. Da Caporetto all’8 settembre (Il Mulino 1998), Storia d’Italia. I fatti e le percezioni dal Risorgimento alla società dello spettacolo (Laterza 2014),
Passati remoti. 1914-1918. Due saggi sulla Grande Guerra (Edizioni dell’Asino 2014), Ritorni di fiamma. Storie italiane (Feltrinelli 2014), La Grande guerra. 1914-1918 (Il Mulino 2014, con Giorgio Rochat), La grande guerra. I grandi uomini (40due Edizioni 2014, con Giuseppe Castrovinci), Breve storia d’Italia ad uso dei perplessi (e non) (Laterza 2014), Convertirsi alla guerra. Liquidazioni, mobilitazioni e abiure nell’Italia tra il 1914 e il 1918 (Donzelli 2015), Le guerre degli italiani. Parole, immagini, ricordi 1848-1945 (Il Mulino 2015). Con la sua direzione, sono usciti i sette volumi di Gli italiani in guerra. Conflitti, identità, memorie dal Risorgimento ai giorni nostri (Utet, 2008-2009) e Garibaldi fu ferito (Donzelli, 2008).