giovedì, 28 Marzo 2024
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Rovigo, Cisl “Film e riflessioni sull’Odissea dei migranti”

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Ieri sera la Cisl Padova Rovigo ha proposto la proiezione di un film sull’odissea che affrontano i migranti, con annessa riflessione fra gli iscritti

Due docufilm che riflettono la realtà dura dei rifugiati e una riflessione su un tema del quale si parla molto, ma si sa poco. Questo il programma della serata dal titolo “L’odissea dei migranti. Film e riflessioni sul tema dei rifugiati”, organizzata dalla Cisl Padova Rovigo, ieri nella sede Cisl Padova Zip, rivolta ai propri iscritti. “Avvicinandoci alla fase congressuale – ha detto la segretaria territoriale Stefania Botton – abbiamo voluto approfondire il tema delle popolazioni costrette a migrare per sfuggire a guerra, fame e persecuzioni. La Cisl Padova Rovigo ha anche risposto all’appello dell’associazione Iscos Veneto, con propri volontari, per portare sostegno e speranza a persone che sono letteralmente a rischio della propria vita, spesso nella completa indifferenza delle istituzioni comunitarie e italiane. Inoltre, per promuovere l’integrazione sociale, culturale ed economica, offriamo assistenza per le pratiche burocratiche e l’acquisizione della lingua, attraverso l’associazione Anolf. E’ importante che anche il nostro territorio sia consapevole del dramma di chi vive esperienze di marginalizzazione e gravi difficoltà nei paesi d’origine o nelle migrazioni dovute a guerre e catastrofi naturali”.

Dal Cortivo, Cisl: “Persone private dei diritti umani”

“Nei loro lunghi viaggi attraverso il Mediterraneo e le rotte balcaniche – spiega Fabio Dal Cortivo della Cisl Veneto – queste persone affrontano condizioni disumane e inaccettabili, sono private dei più elementari diritti umani e di tutto quello che hanno per cercare un futuro migliore, di pace e di sicurezza. Sia che vengano dai Paesi africani che dall’Afghanistan, sono spinti a lasciare le loro case e le loro famiglie dalla guerra, ma in Europa non trovano le risposte che cercano. Il loro viaggio si ferma spesso in campi profughi che sono veri e propri campi di prigionia, dove i migranti sono costretti a rimanere anche per anni”.