giovedì, 28 Marzo 2024
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Sindaci all’opera tra i filari alla vendemmia del Friularo: “E’ il vino di Padova e dei padovani”

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Il Consorzio vini Conselve traccia il bilancio della stagione

Conselve Vigneti
Conselve Vigneti

Colore rosso rubino, profumi di ciliegia, more e lamponi intensi all’olfatto, una nota acida caratteristica che va in contrasto al tannino che si attenua nell’invecchiamento. Questo è il Friularo, il vino dei padovani. Nei vigneti dei soci del Conselve Vigneti e nelle Cantine e Dominio di Bagnoli nella terza settimana di ottobre è cominciata la vendemmia della unica DOCG della campagna padovana, un vino noto sin dai tempi dei romani, celebrato dal Ruzzante e dal poeta Lodovico Pastò e che oggi può vantare di essere anche il vino della Urbs Picta.

Un prodotto che grazie al lavoro del Consorzio e dei consociati, Conselve Vigneti e Cantine e Dominio di Bagnoli, aspira a ritornare protagonista anche nella città a cui storicamente e culturalmente appartiene. Una giornata dedicata alla “vendemmia dei sindaci”, erano presenti infatti i primi cittadini dei 14 comuni della bassa che ne rivendicano la denominazione che hanno potuto toccare con mano il vitigno autoctono da bacca rossa, oltre ai rappresentanti di Coldiretti, Cia e Confagricoltura.

“Le vendemmia 2021, che si svolge esclusivamente a mano senza l’utilizzo di mezzi meccanici sarà ottima” ha spiegato Nicola Zaggia, presidente del Consorzio e socio di Conselve Vigneti e Cantine. “Nonostante la gelata primaverile, le uve sono maturate perfettamente e con un ottimo grado zuccherino. Si prospetta un raccolto di circa 4.500 quintali di uva che saranno poi appassiti per settimane, fino a fine anno”. Solo successivamente infatti si provvederà alla pigiatura e alla vinificazione “e uve vendemmiate quest’anno saranno sulle tavole dei padovani e non solo a partire dal 2028” conclude Zaggia.

La qualità della DOCG cresce di anno in anno grazie anche alle nuove modalità di coltivazione “Da tre anni aderiamo al protocollo “difesa integrata” per la coltivazione delle viti, che prevede l’abbattimento dei trattamenti fitosanitari e il massimo rispetto dell’ambiente, degli insetti utili e della salute dei consumatori” spiegano i tecnici.

Una biodiversità da preservare e valorizzare soprattutto nel territorio italiano, dato che il 90% delle bottiglie della DOGC padovana viene venduta all’estero. “Padovaincoming si sta attivando per promuovere il Friularo DOCG anche dal punto di vista turistico inserendolo nelle progettualità dedicate al circuito Urbs Picta Unesco” ha chiarito Martina Benetazzo, del consorzio Padovaincoming.

Giada Zandonà