giovedì, 28 Marzo 2024
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Inagurato il cantiere del nuovo villaggio Usa a Vicenza est: è il più grande al mondo nel settore

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Nel villaggio Usa a Vicenza si costruiranno 428 alloggi per una spesa di 373 milioni di dollari

Un’immagine dei lavori di costruzione delle abitazioni al “Villaggio della pace”, un progetto complessivo da 365 milioni di dollari
Così si presenterà il nuovo Villaggio del Pace a Vicenza est secondo il progetto in via di realizzazione che prevede un investimento di 373 milioni di dollari

È stato dato il via al maxi cantiere che abbatterà le abitazioni e ricostruirà dalle fondamenta il cosiddetto “villaggio americano” a Vicenza est, edificato negli anni Cinquanta per ospitare le famiglie dei militari americani della Ederle. Si tratta del primo lotto da 81 milioni di un appalto da 373 milioni di dollari, articolato in cinque lotti, che occuperà la Difesa Usa per i prossimi cinque anni, sostanzialmente al ritmo di un lotto all’anno.

E’ il traguardo di un lavoro iniziato cinque anni fa, con i precedenti comandanti della guarnigione, i colonnelli Berdy e Vogel. Le dimensioni di questo cantiere sono impressionanti anche per gli Usa, tant’è che il colonnello Matthew Gomlak, al comando della guarnigione italiana dell’esercito Usa, spiega che si tratta del più grande progetto di edilizia residenziale dello Us Army nel mondo.

Il col. Gomlak alla cerimonia di inaugurazione del cantiere del nuovo “villaggio della Pace” a Vicenza est
Jonathan Horner, tenente colonnello della Marina, direttore dei lavori del cantiere

Per motivi di suddivisione di competenze nelle varie aree da parte della Difesa americana, i progetti di questo tipo in Italia sono di spettanza non dell’esercito ma della Marina. Più esattamente, è il comandante (grado della Marina che corrisponde a tenente colonnello) Jonathan Horner a dirigere i lavori grazie a un team di 9 tecnici che seguiranno i lavori da qui a cinque anni. Presto il suo staff sarà incrementato da altre quattro persone.

Quarantenne, da dieci anni in Marina, Horner è un ingegnere con laurea all’università dello Utah ma ha conseguito anche un master in business administration. È arrivato a giugno in Italia dalla Naval weapons station Yorktown, storica installazione della Marina in Virginia. Al cantiere si prevede lavoreranno a regime 300 persone, naturalmente vicentine.

L’appalto Usa a Vicenza est è stato vinto da un gruppo di imprese tra cui la vicentina Gemmo

L’appalto è stato vinto di un gruppo di imprese: l’americana Mvl, la Percassi di Bergamo e la vicentina Gemmo. C’è un’altra azienda berica, dunque, al posto della Maltauro che edificò il villaggio negli anni Cinquanta, quando era ancora vivo il fondatore Giuseppe anche se il timone dell’azienda era in mano al 36enne Adone. La Maltauro aveva costruito anche la caserma Ederle, inaugurata nel 1955. Rispetto a un tempo sono cambiati anche i criteri edilizi: non più solo casette basse, ma saranno realizzati anche ampi condomini.

Gli americani a Vicenza hanno stipulato 600 contratti d’affitto “governativi” e altri 2.500 con privati

Si amplierà così anche la capacità di ospitare famiglie. Al termine dei lavori saranno costruiti 428 alloggi al “villaggio” e altri 50 alla Ederle. In tutto si arriverà a realizzare 478 alloggi (da 2, 3, 4 e 5 persone) che serviranno a dare spazio a una comunità che assomma a 12-13mila persone, di cui 4.400 sono i soldati. È chiaro che non tutte le famiglie saranno ospitate nelle strutture a Vicenza est: come spiega il responsabile del settore, Lew Smith, oltre al “villaggio” a Vicenza est l’amministrazione americana ha stipulato altri 600 contratti d’affitto “governativi”; ma esistono nel Vicentino altre 2.500 contratti privati per alloggi esterni, che saranno mantenuti anche quando saranno conclusi i lavori. Evidentemente, proseguirà la politica di razionalizzazione delle forze in Europa, concentrando in Italia quelle già dislocate in Germania, come è avvenuto di recente con il 522° battaglione di intelligence trasferito da Wiesbaden alla Ederle.

Molte le autorità americane presenti alla cerimonia: a iniziare da Tommy R. Mize, direttore del comando di gestione delle installazioni americane in Europa, e poi comandante e vice della Setaf, i generali Rohling e Borras. A rappresentare Vicenza c’erano Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, e il vicesindaco Matteo Celebron.