giovedì, 25 Aprile 2024
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L’assessore Marco Grandi: “Cavarzere ha bisogno di una svolta”

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L’intervista all’assessore alla famiglia e alle politiche sociali e sanitarie, Marco Grandi: “Dobbiamo venire incontro ai bisogni più urgenti della cittadinanza, supportare le categorie fragili. Fra le priorità la Cittadella sociosanitaria e la sicurezza”

Marco Grandi
Marco Grandi

“Ho sicuramente raccolto una sfida importante e voglio ringraziare i cittadini e il sindaco per la fiducia accordatami”, esordisce con queste parole Marco Grandi. A lui il primo cittadino di Cavarzere ha assegnato le deleghe alla famiglia, politiche sociali e sanitarie, politiche della casa, sicurezza, decoro urbano, legalità, protezione civile, ambiente, rifiuti e trasporti pubblici.

51 anni, di Cavarzere, sposato con due figli, Marco Grandi è laureato in Scienze Biologiche, è manager del Settore Farmaceutico da oltre 20 anni anche se ha iniziato come Ufficiale dei Carabinieri presso il Ris di Roma.

Dal 2017 è Segretario della Lega di Cavarzere e da marzo del 2019 è Presidente del Consiglio di amministrazione della Sistemi Territoriali Spa.

“Voglio partire dalle priorità, – esordisce – incontrando gli enti che operano nel territorio e i referenti regionali con i quali sarà strategico interfacciarsi per portare avanti le nostre istanze per Cavarzere. Vorrei rafforzare le possibilità di supporto a tutte le categorie fragili, soprattutto anziani e minori, partendo da un’aggiornata mappatura delle “nuove povertà” determinate dalla pandemia e introducendo tutte quelle iniziative per incentivare il ritorno al lavoro per chi l’ha perso durante il periodo pandemico o ha subito danno alla sua attività”. 

Un’altra cosa alla quale Grandi attribuisce una grande importanza è la Cittadella sociosanitaria e la Medicina integrata di Cavarzere che da anni rappresentano i caposaldi della comunità.

“Finalmente, si è concluso l’iter di alienazione al privato della Cittadella sociosanitaria. Ho già avuto diversi incontri con il Direttore Sanitario e il Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima per avere la garanzia che i servizi resi non solo siano mantenuti ma anche implementati sia dalla regione che dall’aggiudicatario della cittadella stessa. Verrà istituita una “casa delle comunità” che sarà la struttura di riferimento per i cittadini e vedrà come fulcro centrale la medicina di gruppo integrata” racconta l’assessore.

La sicurezza è un tema che all’assessore è particolarmente caro, visto anche i suoi trascorsi nell’arma dei Carabinieri, per questo motivo, vorrebbe ampliare le reti di video e telesorveglianza sul territorio partendo dai punti d’ingresso e d’uscita dal paese. Inoltre, sta continuando il progetto del controllo del vicinato, proposto ancora diversi anni fa all’ex amministrazione attraverso il consigliere della minoranza di allora, Pierfrancesco Munari.

Per quanto riguarda la politica abitativa, Grandi, come già accennato in campagna elettorale, ha iniziato un “piano Marshall” di recupero e dismissione degli alloggi abitativi, sia di proprietà comunale sia dell’Ater. Alcuni verranno demoliti e ricostruiti con tecniche abitative e di sostenibilità energetica innovative che daranno un nuovo decoro al centro e alle frazioni.

Altro obiettivo lo spostamento verso sud della fermata ferroviaria di Cavarzere centro.

“Tengo molto a questo progetto, infatti, ci lavoro già dal 2019 – precisa – ovvero da quando mi sono insediato in Sistemi territoriali. Lo sto assiduamente seguendo attraverso il contatto con la società regionale Infrastrutture Venete”.

Per quello che concerne l’ambiente c’è l’adesione al protocollo “Plastic Free” cioè una metodica di riduzione e abbattimento dell’uso della plastica e della dispersione nell’ambiente di essa.

“Insieme a Veritas stiamo valutando di realizzare – spiega Grandi – un progetto pilota delle isole ecologiche interrate per aumentare il decoro urbano e l’efficientamento della raccolta dei rifiuti”.

La volontà di Grandi sarebbe anche quella di impegnare la cittadinanza meno giovane all’interno della comunità.

“La proposta è quella di inserire l’immagine del “nonno vigile” per rivalorizzare le potenzialità della popolazione più anziana che è molto utile ed importante per l’intera collettività.” 

Benedetta Cesaro