domenica, 26 Marzo 2023

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Vaccino anti Covid ai bambini, Fimg: “È sicuro”

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Vaccino anti-Covid per i bambini 5-11 anni e sicurezza: l’intervista a Franco Pisetta, presidente regionale della Fimp (Federazione italiana medici pediatri), che cancella ogni dubbio

Vaccino bambini
Vaccino bambini

Aprono oggi le prenotazioni per le vaccinazioni dei più piccoli. Molte però sono ancora le incertezze che fanno tentennare alcune famiglie: il vaccino sarà sicuro? E’ davvero così necessario nella fascia d’età 5-11 anni? Ne abbiamo parlato con Franco Pisetta, presidente regionale della Fimp (Federazione italiana medici pediatri), per sfatare ogni dubbio.

Oggi si inizia con le prenotazioni al vaccino per i bambini. Molti genitori non vedevano l’ora, molti altri però temono per la sicurezza dei loro figli. Ma questo vaccino è sicuro?

Nel momento in cui viene approvato dalle istituzioni di controllo, il vaccino è sicuro. Adesso abbiamo anche un sacco di dati in più che ne confermano la sicurezza: abbiamo 4 milioni almeno, se non di più, di dosi già somministrate negli Stati Uniti e decine di migliaia somministrate a Israele e con reazioni contrarie assolutamente assenti. Va poi detto che i bambini sono i soggetti che ricevono più vaccini, tanto che si incomincia dai 2 mesi e mezzo a vaccinare i bambini, vengono sottoposti a 14 vaccini solo nel primo anno e mezzo di vita, e questo contro il Covid non è che sia un vaccino diverso dagli altri: è un vaccino con tutte le caratteristiche di sicurezza di un qualunque altro vaccino. In più è sostanzialmente lo stesso del vaccino Pfizer, che è stato somministrato in miliardi e miliardi di dosi fino ad oggi, non esiste al mondo vaccino che sia stato usato e sperimentato più di questo. Rassicuro dunque la massima tranquillità sulla sicurezza del vaccino. Vaccinare i bambini è opportuno soprattutto per loro, non per fare un favore agli anziani: questo è solo il secondo obiettivo, il primo obiettivo è difendere i bambini.

Difendere i bambini, anche quelli più piccoli. C’è chi teme però soprattutto per loro…

Proprio perché sono più piccoli e indifesi vanno vaccinati. Questo è il motivo per cui vacciniamo bambini anche molto più piccoli: contro la meningite e tutte le altre malattie cominciamo a vaccinarli già a pochi mesi. Il vaccino è la maniera migliore che abbiamo per difenderli da tutte le malattie, questa compresa. Perché anche il Covid non è del tutto innoquo per i bambini: si sente dire che ha fatto solo 35 morti tra i bambini. 35 morti! Allora diciamolo ai genitori che non vale la pena perché ne muoiono pochi: è da pazzi. Per la meningite ne muoiono una quantità simile, ma sulla meningite nessuno si pone il problema di fare la vaccinazione. Non si può sottovalutare una malattia che dà esiti anche a distanza: su bambini assolutamente sani che hanno avuto il Covid, magari asintomatico, dopo tre quattro settimane si sono manifestate malattie sistemiche infiammatorie, che è una cosa grave. Alcuni vanno ricoverati, alcuni finiscono in rianimazione. Ci sono delle complicanze a medio termine che vengono alla luce anche dopo un’infezione apparentemente banale, anche asintomatica. E di questi casi ce ne sono già a centinaia in Italia.

Meglio dunque vaccinarsi o rischiare che il bambino venga contagiato dal Covid?

Questo è assolutamente ovvio: vaccinarsi! Nessuno sarebbe così sciocco da fare un vaccino con degli effetti collaterali peggiori della malattia.

In questo momento com’è la situazione dei casi nella fascia pediatrica?

In questo momento la popolazione che ha maggior numero di casi è proprio quella dell’età scolare, che vede compresi i bambini dai 5 ai 12 anni. È là che c’è il picco di diffusione, proprio perché non c’è il vaccino probabilmente, e anche perché stanno più vicini. Ma vediamo moltissimi casi anche nei bambini sotto i 5 anni, a dimostrazione che la popolazione pediatrica è la più colpita.

È urgente intervenire. Non tanto per la diffusione, ma per difendere i bambini. Hanno bisogno anche loro di avere una difesa contro il Coronavirus. È un’opportunità che non va tralasciata, per il bene dei bambini. È vero che la stragrande maggioranza dei bambini non ha sintomi importanti, ma perché dobbiamo rischiare anche un solo morto? Stiamo parlando di bambini.

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