giovedì, 28 Marzo 2024
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Bassano capofila per la digitalizzazione

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Si chiama “Pallades” il progetto per la diffusione della digitalizzazione nel territorio, una rete di quindici comuni. Al primo posto la città di Bassano

Quindici Comuni coinvolti, con Bassano capofila, una rete di partner tra associazioni di categoria, scuole e università con i loro Centri di innovazione, 700mila euro a disposizione, ottenuti da un bando regionale, con un unico obiettivo: diffondere la cultura digitale sul territorio. Si chiama Pallades ed è un progetto trasversale a diversi ambiti che offre l’opportunità di acquisire, o consolidare, le competenze digitali, a partire dai cittadini passando per le pubbliche amministrazioni, il mondo delle imprese, della formazione e dei servizi. Operativo su più fronti, predispone occasioni formative, gratuite, tarate sulle differenti tipologie di destinatari. “È’ uno strumento strategico per la diffusione della digitalizzazione e dell’utilizzo degli open data pubblici, passaggio fondamentale per accelerare i processi di innovazione tecnologica e per tenere il passo con i cambiamenti a livello globale – osserva Roberto Marin, vicesindaco di Bassano e referente del progetto che ha il suo cuore pulsante negli spazi di Cre-ta, a San Giuseppe di Cassola, dove è stato attivato l’InnovationLab – Stiamo sperimentando in questo periodo, segnato pesantemente dalla pandemia, quanto sia importante avere dimestichezza con l’innovazione tecnologica applicata ai servizi”.

Percorsi formativi attraverso le cosiddette “palestre digitali”, pensati per tutte le categorie della popolazione, anziani compresi, per le imprese, la pubblica amministrazione, corsi professionalizzanti e di alfabetizzazione informatica per diffondere le molteplici potenzialità del settore sono le principali opportunità offerte da Pallades. Molte anche le iniziative proposte al mondo della scuola, come le sfide degli hackathon, e poi i campi studenteschi estivi e invernali, veri e propri full immersion che stringono l’obiettivo sull’impiego di singole tecnologie, come la stampante 3D o la robotica. “La risposta della comunità è stata buona – commenta il vicesindaco -. Alcuni corsi, come quello di alfabetizzazione, sono stati ripetuti perché le adesioni erano superiori ai posti disponibili”.

Pallades proseguirà fino a giugno di quest’anno, ma i curatori sperano di poter proseguire l’esperienza. “Abbiamo già chiesto alla Regione di dare un seguito al progetto – annuncia Marin – anche per sviluppare ulteriormente la struttura allestita, che è rodata e funziona bene”. Nel frattempo è già definito il calendario del semestre con nuovi seminari, laboratori, eventi. “Il bilancio di Pallades è ampiamente positivo – conclude il vicesindaco –. Al di là dell’opportunità formativa, ha il merito valorizzare tutto il territorio dei 15 Comuni ed ha contribuito a creare un efficiente gruppo di lavoro”.

Confartigianato “la digitalizzazione è il futuro, anzi è già il presente

“La digitalizzazione contribuisce a semplificare le nostre vite, il nostro lavoro, ad accorciare le distanze, a ridurre i tempi: è un passaggio irrinunciabile per le aziende che vogliono essere 4.0”. A esserne convinto Sandro Venzo presidente del mandamento bassanese di Confartigianato, associazione che sostiene il progetto Pallades. “La digitalizzazione è il futuro, anzi è già il presente” aggiunge Venzo. In un mondo sempre più globalizzato, la tecnologia assume quindi un ruolo fondamentale. “Credo, tuttavia, che si fatichi ancora a comprendere fino in fondo le molte potenzialità che può sviluppare il processo di digitalizzazione, forse non siamo ancora entrati del tutto in questa mentalità – osserva Venzo – anche se qualcosa sta cambiando. Penso ad esempio agli istituti di credito: la clientela ormai esegue le operazioni tramite gli strumenti tecnologici, quando solo fino a qualche anno fa si andava allo sportello”. Secondo il referente degli artigiani del Bassanese, Pallades ha il merito di favorire questo cambio di passo, di aprire la strada per un nuovo approccio, un nuovo modo di lavorare. “Ci sta portando verso un cambiamento culturale, indicandoci che oggi si vince con il gioco di squadra – sottolinea – L’ha capito anche il mondo della scuola che si sta avvicinando sempre più a quello dell’impresa, attivando contatti, sostenendo scambi di esperienze”.

Ed è proprio sui giovani che per Venzo bisogna puntare. “Vanno visti come una risorsa e noi dobbiamo farli sentire parte attiva della società – spiega – fidandoci di loro, che sono cresciuti con le tecnologie digitali. Ho seguito alcune attività di Pallades per studenti, tra cui gli hackathon, e sono rimasto colpito dalla velocità e dalle intuizioni con cui agiscono e individuano le soluzioni ad un problema”.

Raffaella Forin