martedì, 19 Marzo 2024
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Corsa al Quirinale, nulla di fatto anche alla terza votazione

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Anche alla terza votazione la maggioranza ha votato scheda bianca, si andrà al quarto turno

Come volevasi dimostrare, nulla di fatto. Il centro-destra non ha trovato alcun consenso con i tre nomi proposti ieri: Nordio, Moratti e Pera sono stati rifiutati da tutti i Grandi Elettori ma, com’era intuibile, si tratta di nomi in cui nemmeno i vari Salvini, Meloni e Tajani credevano, erano piuttosto un modo di dire “noi stiamo facendo la prima mossa” per liberare questi tre nomi dal tavolo in seguito al rifiuto del centro-sinistra.

Centro-Sinistra che ha risposto chiedendo di aumentare le votazioni, di “rinchiudersi fino a raggiungere una decisione comune” per usare le parole del segretario del Partito Democratico Enrico Letta.

Corsa al Quirinale, le novità dopo il terzo scrutinio

Maddalena, che alla terza votazione ha raggiunto 61 voti, ha annunciato pubblicamente il ritiro della sua disponibilità, mentre continua a profilarsi un sottile gruppo che sostiene il discusso leader centrista Pierferdinando Casini.

Una mossa velleitaria è stata fatta da Giorgia Meloni, all’alba della terza votazione, in cui ha dato indicazione di voto per Guido Crosetto, esponente di estrema destra che ha raggiunto un totale di 114 voti piazzandosi dietro Sergio Mattarella (125) e a gran distacco dalle oltre 400 schede bianche. Si tratta di una strategia utile per pesarsi all’interno del Parlamento, di rendere più chiari i propri numeri rispetto a chi, ancora in attesa di una convergenza su un nome unitario, attende.

Corsa al Quirinale, nella notte previsto un incontro tra i leader dei maggiori partiti

In questo momento i leader dei principali partiti si trovano in riunioni di consultazione interna.
Nel pomeriggio il centro destra ha avuto un momento di discussione nel pomeriggio con anche Scillipoti, da cui però pare siano stati esclusi i capi dei partiti minori (come Brugnaro) ed è uscito il nome della Presidente del Senato Casellati.

Nel mentre PD, LeU e M5S proseguono una interlocuzione tramite i propri esponenti e rispondono alla provocazione:”Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione (Meloni, ndr.), contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto.

Si vocifera quindi che, in tarda serata, Letta, Conte e Salvini si incontreranno per trovare un nome utile già da domani, quando si abbassa il quorum necessario per l’elezione e basta la maggioranza assoluta.

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Enrico Caccin

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