Le commemorazioni in tutta Italia nel Giorno della Memoria per le vittime dell’Olocausto
Il 27 Gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa degli Operai e dei Contadini dell’URSS liberava i prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz, la cui scoperta e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazifascista.
Proprio questa data è stata designata dalla risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005 per ricordare le vittime di una delle più grandi tragedie della storia dell’umanità.
Le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il Giorno della Memoria
In questa occasione il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato che questa ricorrenza “non ci impone solamente di ricordare i milioni di morti, i lutti e le sofferenze di tante vittime innocenti, tra cui molti italiane. Ma ci invita a prevenire e combattere, oggi e nel futuro, ogni germe di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza. A partire dai banchi di scuola. Perché la conoscenza, l’informazione e l’educazione rivestono un ruolo fondamentale nel promuovere una società giusta e solidale. E, come recenti episodi di cronaca attestano, mai deve essere abbassata la guardia“.
“Oggi ricordiamo l’orrore dell’antisemitismo e rinnoviamo il nostro impegno collettivo a contrastare ogni tentativo di cancellare la memoria. Ricordare è impegno per il presente, fondazione per il futuro“. Lo afferma il presidente del Consiglio Mario Draghi in occasione della Giornata della memoria.
Giorno della Memoria, ricordare per non ripetere, ma dimenticare è sempre più facile
Nonostante l’impegno istituzionale, dimenticare è facile, soprattutto quando si pensa che quello che è successo in un periodo storico che ora ci appare così lontano possa non ripetersi più. A distanza di quasi 80 anni sarebbe auspicabile dire che la società moderna ha imparato la lezione dalla pagina più nera della storia dell’umanità. Eppure il mondo contemporaneo ci mostra una crescente rappresentanza di correnti politiche che alimentano sentimenti xenofobi, discriminatori e populisti.
In Italia nel 2022 un bambino ebreo è stato insultato e preso a calci al grido di “devi morire nei forni”, decine di persone si sono ritrovate col braccio teso in commemorazioni fasciste, addirittura delle tombe sono uscite dalla chiesa coperte da una bandiera nazista.
La memoria è un muscolo e va tenuto allenato attraverso un esercizio quotidiano, è necessario per suscitare l’empatia ed avere l’opportunità di incontrarsi ed escludere ogni forma di razzismo, discriminazione, pregiudizio e disuguaglianza.
Enrico Caccin