martedì, 19 Marzo 2024
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Porto Tolle: incontro per la Giornata della Memoria

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Porto Tolle: nella mattinata del 27 gennaio un incontro in memoria delle vittime dell’Olocausto

La mattina del 27 gennaio è stato organizzato un incontro ai giardini di Piazza Largo Europa dall’Amministrazione Comunale con la classe terza C dell’Istituto Brunetti in rappresentanza di tutti gli studenti di Porto Tolle, per dedicare un momento di raccoglimento nella memoria delle vittime dell’Olocausto. Erano presenti il presidente del Consiglio Comunale Lorenzo Gibin, i Consiglieri Federico Vendemmiati, Giorgia Marchesini e Silvia Siviero, la Polizia Locale, i Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, le Associazioni d’Arma di Alpini, Carabinieri e Combattenti e Reduci, la dirigente scolastica Silvana Rinaldi.

I ragazzi delle medie di Ca’ Tiepolo con gli insegnanti Sara Ponchina e Graziano Nicolasi hanno preparato dei testi contenenti celebri poesie di Primo Levi, letti a nome di tutti da Julian Ciliuta e Micaela Bergamin. La studentessa Elettra Golinelli ha deposto con il Sindaco Roberto Pizzoli un mazzo di fiori alla stele in memoria della Shoah.
Il Consigliere di Minoranza Silvia Siviero è intervenuto per porre l’accento sul ruolo della famiglia, della scuola e delle istituzioni riguardo l’educazione alla memoria dell’Olocausto e alle discriminazioni che trovano ancora triste e ampio spazio nelle cronache quotidiane, come la recente vicenda del dodicenne livornese aggredito ed insultato da due ragazzine di 15 anni perché ebreo.

Il Sindaco ha ricordato l’importanza di giornate come quella dedicata alla memoria, sottolineando come troppo spesso, specie in questi tempi di pandemia, si cada in facili paragoni che affiancano l’emergenza sanitaria e le relative restrizioni agli orrori e alle privazioni commessi nel corso dei regimi fascista e nazista: “Si tratta di paragoni violenti ed offensivi nei confronti della memoria delle vittime di quell’atroce periodo storico, che proprio per la sua atrocità non va mai dimenticato, ma riportato alla mente nei suoi dettagli anche più scabrosi, proprio per dimostrare il rispetto che noi e le future generazioni siamo chiamati a portare come monito all’umanità”.

Graziano Gibin dell’associazione Combattenti e Reduci ha poi, su richiesta degli stessi studenti, raccontato le vicissitudini che videro protagonista suo padre, fatto prigioniero presso il campo di concentramento di Bergen-Belsen, lo stesso in cui perse la vita Anne Frank: “Mio padre ne uscì vivo, – ha detto dimostrando l’importanza della memoria di quegli anni – ma a noi figli raccontava ogni giorno dell’efferatezza dei crimini che si consumavano in quel luogo e io porto quel dolore dentro di me ancora oggi”.