venerdì, 29 Marzo 2024
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Posina, la Cisl esprime sdegno per il caso scoperto dalla Finanza: c’è un telefono anti-caporalato

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Sul caso Posina, De Zorzi della Fai Cisl invita a rompere la cortina di silenzio

Maurizio De Zorzi, segretario della Fai Cisl

Un numero verde per denunciare i fenomeni di caporalato. Lo annuncia la Fai Cisl, la federazione dei lavoratori del settore agricolo, alimentare, ambientale e agroindustriale di Cisl, che esprime profonda indignazione per i fatti emersi dalle indagini su quanto avveniva presso lo stabilimento di imbottigliamento a Posina: “Nell’azienda coinvolta non ci sono nostri delegati o iscritti – precisa in una nota il segretario provinciale di categoria Maurizio De Zorzi – ma ci mettiamo fin da subito a disposizione di tutti i lavoratori coinvolti in questa o anche in altre situazioni simili, per fornire loro tutta l’assistenza necessaria a tutelare non solo la loro posizione di lavoro, ma anche i loro diritti più elementari e la loro dignità di persone. In generale invitiamo i lavoratori che si trovano a subire o anche solo ad essere informati su fenomeni di questo tipo a rivolgersi alle organizzazioni sindacali e alle forze dell’ordine».

Proprio sull’importanza di rompere la cortina di silenzio che spesso cela queste situazioni di grave sfruttamento – prosegue la nota – in dicembre la Fai Cisl aveva lanciato la campagna di sensibilizzazione “Sos caporalato”, con il patrocinio della Regione Veneto: “Abbiamo attivato un numero verde gratuito, l’800.199.100 – ricorda De Zorzi – proprio per dare risposte ai lavoratori che hanno bisogno di informazioni e per raccogliere segnalazioni relative a situazioni di sfruttamento e illegalità, come l’arruolamento di manodopera con metodi ricattatori fino a veri e propri casi di schiavitù. Proprio presentando la campagna, lo scorso dicembre, avevamo lanciato l’allarme, ricordando che il caporalato non è, come qualcuno vorrebbe pensare, solo un fenomeno legato al sud e all’agricoltura, ma è presente anche nel nostro territorio, anche nel settore manifatturiero. Certo parliamo di casi isolati, ma sui quali occorre vigilare e intervenire con fermezza. Invitiamo tutti i lavoratori vittime di abusi a non avere paura e a farsi avanti».

Il segretario Cisl, Consiglio: “E’ incredibile che nel Vicentino possano esistere fenomeni di autentica schiavitù”

Consiglio Cisl
Raffaele Consiglio, segretario generale della Cisl a Vicenza

Il numero verde “Sos caporalato” è attivo dal lunedì al giovedì dalle ore 10 alle 17 e il venerdì dalle 10 alle 13.

“È sconcertante pensare che in un tessuto sociale ed economico come il nostro possano esistere queste situazioni – sottolinea Raffale Consiglio, segretario generale della Cisl – condizioni di vera e propria schiavitù che se confermate devono essere fermate e punite con il massimo rigore. Anche per questo la campagna di sensibilizzazione e denuncia che sta conducendo FAI Cisl deve avere il massimo sostegno di tutto il sindacato e di tutta la società civile”.