mercoledì, 27 Marzo 2024
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Rovigo, scontro Cgil-Ulss sul pagamento degli straordinari

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Benazzo (Fp-Cgil Rovigo): “Ore di straordinari fatte in un contesto grave, che l’Ulss non voleva riconoscere. Pagato ora il lavoro fatto in più nel 2020”

“Leggiamo sulla stampa i toni trionfali della direzione generale dell’Ulss 5 – dichiara Davide Benazzo, segretario generale della Fp-Cgil di Rovigo – per gli accordi raggiunti, principalmente per l’area della dirigenza, come un traguardo raggiunto dalla stessa. Dopo una dichiarazione di stato di agitazione, l’incontro dal prefetto, comunicati stampa dei sindacati e oltre un anno di trattative e scontri, si arriva a un accordo che chiude una situazione che aveva dell’inverosimile. Ore di straordinario fatte in un contesto gravissimo, che non si volevano riconoscere. Più che un plauso forse era il caso di fare un mea culpa per il tempo perso in inutili scontri, mentre la situazione nei reparti e servizi è drammatica”.

Benazzo: “Due anni di attesa per avere gli straordinari pagati

“Ci sarà chi dice che la Cgil vede solo il bicchiere mezzo vuoto – afferma Benazzo -. E’ difficile vederlo pieno, se per ottenere il pagamento del lavoro fatto in più nel 2020 bisogna aspettare gennaio 2022. Se poi andiamo a verificare che le risorse utilizzate sono previste dal contratto nazionale, nulla da bilancio aziendale, l’accordo rappresenta semplicemente una corretta allocazione delle stesse. Se poi andiamo a verificare che, mentre nel 2020 venivano svolte migliaia di ore di straordinario per far fronte alla drammatica situazione, dell’oltre milione di euro messi a disposizione dal Governo e dalla Regione per l’attività aggiuntiva dello stesso anno, la direzione riusciva, per difficoltà progettuale, a finalizzarne soltanto poche decine di migliaia, determinando risorse economiche non utilizzate mentre i lavoratori chiedevano il giusto riconoscimento del lavoro svolto, un po’ di amaro in bocca rimane”.

Il segretario della Fp: “Ulteriori azioni per il riconoscimento del lavoro svolto nel 2021

“Se andiamo a verificare – spiega il segretario della Fp – che le risorse, non utilizzate nel 2020 per le difficoltà sopra citate, vengono utilizzate, senza nessun confronto e informativa alle parti sindacali, nel 2021 per ulteriori prestazioni fuori orario di lavoro, mentre residuano per il 2021 oltre un milione di risorse contrattuali che ancora una volta non vengono spese nell’anno di competenza, già da ora possiamo preannunciare che ci troveremo ancora costretti a ulteriori azioni per riconoscere quanto svolto nel 2021 con i carichi di lavoro che stanno minando la stessa salute di chi lavora. Infine, relativamente all’accordo sulle progressioni del comparto, nulla è valsa la manifestazione dei lavoratori che chiedevano il ritiro di una inutile prova scritta che, oltre a potersi considerare oggetto delle attenzioni del Gabibbo per come si è svolta, è costata circa 15mila euro, soldi che certamente potevano essere spesi meglio”.

Il segretario della Funzione Pubblica: “Ci sono le risorse, ma si penalizzano 200 lavoratori

“In merito poi al giusto riconoscimento dei lavoratori, si rappresenta che nel 2020 sono transitati solo il 30 per cento, a fronte del 50 per cento inizialmente concordato, e che, nel 2021, sta transitando un altro 35 per cento. E’ facile giocare con le percentuali, dicendo che passano il 50 per cento, quando il numero si riferisce ad una parte dei lavoratori (1750 su circa 2500). Di fatto, anche applicando le percentuali come più volte sostenuto dalla direzione, per il taglio non giustificato del 2020 e il tetto utilizzato nel 2021, si penalizzano circa 150/200 lavoratori, e, cosa più grave, questo avviene malgrado ci siano le risorse contrattuali per farlo. Ci sono ulteriori 113mila euro che non vengono utilizzati, cosa purtroppo contestata dalla sola Cgil, e per questo ci troviamo nuovamente a chiamare la direzione dell’Ulss al confronto nel tavolo dal prefetto dichiarando lo stato di agitazione del personale fino all’estremo dello sciopero, se continueremo ad essere inascoltati”.