venerdì, 29 Marzo 2024
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Sicurezza a Vicenza, ecco le proposte dell’opposizione. Intanto il sindaco propone un vertice

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Sicurezza a Vicenza, Colombara: “Il soufflé del sindaco s’è sgonfiato”

Raffaele Colombara
Il consigliere comunale di Vicenza Raffaele Colombara

Sicurezza, prosegue il dibatto tra maggioranza e opposizione in Comune. Neanche una seduta ad hoc, convocata dal centrosinistra, è servita a trovare un punto d’intesa. Il sindaco ha lanciato la proposta di riunire tutte le forze politiche attorno a un tavolo. L’idea è stata accolta dalla minoranza, che però mostra prudenza: “Tavoli per dibattere e commissioni ce ne sono già quante si vuole, basta usarle – commenta Raffaele Colombara – Continuiamo a pensare che il bilancio di questa amministrazione sui temi della sicurezza sia negativo. Oggi si sta peggio del giugno 2018. Non vorrei che questa mano tesa del sindaco nasconda in realtà l’intenzione di fare come il pugile suonato che cerca di abbracciare l’avversario per non cadere. La verità è che in tema di sicurezza il soufflé del sindaco s’è sgonfiato”. Naturalmente, la voce della maggioranza è diametralmente opposta: oggi a Vicenza, questa l’idea, si sta molto meglio rispetto alla gestione precedente dell’amministrazione Variati. E le due posizioni si fronteggiano, dentro e fuori dall’aula.

Anche i tre consiglieri del gruppo misto si sono alleati con il centrosinistra

Alessandra Lolli, in primo piano, e Patrizia Barbieri del gruppo misto

 

Le opposizioni unite hanno ribadito la loro ricetta, illustrando un documento nutrito che, presentato al dibattito del Consiglio comunale è stato naturalmente bocciato. Il documento è firmato da Raffaele Colombara (Quartieri al Centro), Ciro Asproso (Coalizione Civica), Sandro Pupillo e Giovanni Selmo (Da Adesso in Poi), Ennio Tosetto (Vinova), Isabella Sala (Pd) con tutti i consiglieri del partito, cioè Cristina Balbi, Otello Dalla Rosa, Alessandro Marchetti, Alessandra Marobin, Giovanni Rolando, Cristiano Spiller. Il documento è firmato anche dai tre del gruppo misto, vale a dire Alessandra Lolli, Patrizia Barbieri, Andrea Berengo.

Ecco una sintesi delle proposte in tema di sicurezza. Coinvolgere parlamentari per studiare il quadro normativo; aumentare l’organico della polizia locale; incrementare la presenza degli agenti sulla strada; introdurre finalmente il vigile di quartiere; istituire il turno notturno della polizia locale; intensificare collaborazione con le altre forze dell’ordine; rapporti migliori con le polizie dei Comuni limitrofi; promuovere la questura di Vicenza in prima fascia; estendere il Targa System non solo alle porte del centro, ma nei principali accessi alla città; sviluppare un nuovo sistema di video sorveglianza in zone sensibili (parcheggio Verdi, …); migliorare l’illuminazione con muove lampade. Altre proposte riguardano la sicurezza sociale diffusa, perché, come ripete sempre Isabella Sala, per prevenire la criminalità bisogna lavorare nel sociale.

Isabella Sala: “Siamo al fallimento di una concezione muscolare della sicurezza”

Isabella Sala, capogruppo del Pd in Consiglio comunale a Vicenza

“La sicurezza non si fa solo con i muscoli – spiega la capogruppo Pd – Qualche mese fa questa amministrazione ha detto pubblicamente che aveva raggiunto il 70% di obiettivi sulla sicurezza. Delle due l’una: o ha sbagliato gli obiettivi oppure ci ha raccontato una bufala. Il problema è complesso, va capito e vanno trovate soluzioni, non azioni dimostrative alla Salvini, retate estemporanee che portano titoloni ma poi, alla prova dei fatti, fanno sentire i cittadini ancora più soli e presi in giro. Si sono concentrate risorse esagerate su Campo Marzo spostando i problemi, continuiamo a non vedere l’ombra dei vigili di quartiere, così come invece ci appare chiaro il fallimento del controllo di vicinato. Ci ha stupito molto e in negativo che di recente in Consiglio comunale alcuni esponenti di maggioranza abbiano detto che si mettevano troppi fondi nel sociale. Il tema è esattamente il contrario. Mentre l’ordine pubblico spetta alle forze dell’ordine i comuni possono e devono fare di più per contrastare ad esempio gli effetti devastanti del covid negli adolescenti, con le baby gang fenomeno in crescita e sintomo di problematiche sociali molto complesse, dove certo la repressione non risolve il problema. Gli assessori dovrebbero lavorare insieme fra politiche giovanili, istruzione, sociale, sport e altri per dare nuovi strumenti per affiancare famiglie e corpi sociali nel dare risposte non estemporanee ma strutturali, di lungo periodo”.

“Mettere come punto principale – ha detto ancora Isabella Sala – una città sicura e trovarci oggi a questo punto è il fallimento di una concezione solo muscolare della sicurezza, con muscoli peraltro evidentemente pompati con steroidi”.