Vicenza, controlli congiunti delle forze dell’ordine su 11 bar e 142 persone
Due clandestini espulsi, due “daspo” urbani emessi nei confronti di altrettante persone che non potranno entrare in un bar di Vicenza per i prossimi due anni; quattro ordini di allontanamento dall’Italia e sette “fogli di via”. È il risultato di un’operazione di controllo svoltasi a Vicenza su impulso del questore Paolo Sartori, che ha visto impegnati polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale.
È durata dall’alba di martedì sino a notte: ha coinvolto 35 uomini delle forze dell’ordine. Sono state controllate le zone del centro, in primo luogo contrà Pescherie vecchie, la zona di Campo Marzo e il “quadrilatero” tra viale Milano, viale Firenze, viale Torino e viale Verona, compresa l’area del park Verdi, piazzale Bologna, via Btg. Monte Berico fino in viale San Lazzaro.
I controlli, realizzati su indicazione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, sono stati presentati in questura dal questore Sartori, dal comandante del carabinieri, col. Nicola Bianchi, dal comandante del gruppo della Finanza, ten. col. Alessandro Di Stefano e da quello della polizia locale, Massimo Parolin.
Sono stati quattro i posti di controllo allestiti mentre sono state controllate complessivamente 132 persone (di cui 47 con precedenti penali o di polizia) e 29 autoveicoli. Pure controllate quattro sale giochi videolottery e 11 bar e locali pubblici, già oggetto di segnalazioni da parte di cittadini. Qui l’obiettivo era di tutelare i minori e impedire il gioco illegale.
Più in generale, i controlli erano diretti a prevenire lo spaccio di droga, i reati contro il patrimonio (prima di tutto i furti e le rapine) e la microcriminalità.
I “daspo” sono stati emessi nei confronti di due persone che, ubriache, creavano anche disturbo nei locali e avevano particolari precedenti penali.
Le due espulsioni riguardano un nigeriano, da poco uscito dal carcere, che non aveva permesso di soggiorno e precedenti per resistenza, lesioni personali, stupefacenti e furto. È stato accompagnato al centro di rimpatri di Gorizia. Un 36enne serbo sarà invece portato a Torino anche lui per essere trasferito nel Paese d’origine.