martedì, 16 Aprile 2024
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Vicenza, nelle deleghe in Provincia il presidente Rucco accontenta tutti: anche se stesso

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Nella distribuzione degli incarichi la Lega ne esce rafforzata con i suoi cinque consiglieri

Matteo Zennaro, ventottenne sindaco di Longare e consigliere provinciale

Ci deve essere stato parecchio dibattito (Rucco ha parlato elegantemente di una “consultazione costruttiva” che sembra tanto il “colloquio franco in un clima cordiale” dei comunicati diplomatici ufficiali, frase che in realtà nasconde aspri litigi) se la distribuzione delle deleghe è arrivata 35 giorni dopo le elezioni in Provincia. Il presidente Rucco deve aver sbrogliato varie matasse intricate e con un sapiente dosaggio ha accontentato un po’ tutti. Vediamo di fornire una lettura politica della novità di oggi in Provincia, cioè il conferimento delle deleghe ai consiglieri, atto che indicherà la strada per i prossimi due anni.

Lega. Le competenze più importanti per la Provincia riguardano l’edilizia scolastica e la viabilità. Ed è su questi settori che si appuntavano le aspirazioni dei partiti. La Lega deve ritenersi soddisfatta per molti motivi, anche se il dibattito interno è stato vivace. La Lega vicentina è, infatti, divisa tra le correnti di Ciambetti & Pretto e Celebron & Finco, ma può vantare – come ha dichiarato lo stesso segretario provinciale Celebron all’indomani del voto – di aver portato cinque consiglieri a palazzo Nievo, più di quanto si attendessero alla vigilia. Rucco, che ben conosce gli equilibri interni del suo primo alleato, ha distribuito pani e pesci equamente: a Faccio è andata la viabilità del nord ovest del Vicentino, a Montan la protezione civile, mentre a Mozzo è toccato il turismo, ed essendo sindaco di Marostica ha le mani in pasta (che è perfetto per lui, di professione cuoco).

A Moreno Marsetti, sindaco di Malo, corrente Ciambetti, è stato affidato un altro importante incarico: ha il ruolo di coordinare la “cabina di regia” che deve guidare l’assalto vicentino ai fondi del Pnrr, roba da decine di milioni di euro, se non più probabilmente centinaia. Insomma, per la Lega si tratta di quattro settori pesanti, come peraltro sono anche le materie del lavoro e della parità di genere affidata alla giovane Giulia Busato.

Fa un passo avanti anche il centrosinistra con Guzzonato e Zennaro

Marco Guzzonato, sindaco di Marano e vicepresidente della Provincia

Partito democratico.  Va segnalato l’indubbio passo in avanti del sindaco di Marano, Marco Guzzonato, che è diventato vicepresidente della Provincia, sia pure non vicario. Incarico al quale aspirava la Lega, come sigillo dell’affermazione elettorale. Ma il presidente ha scelto diversamente, per compensare anche il centrosinistra con un incarico di rilievo almeno rappresentativo. Guzzonato, oltretutto, sovrintende anche agli affari culturali, mantenendo la responsabilità che aveva. Non poco. Anche nel precedente mandato, il centrosinistra aveva il vicepresidente con Giancarlo Acerbi che in questo mandato si occuperà di Svt e trasporto pubblico locale. Il Pd ha dunque puntato sul ricambio generazionale. Cambia delega Giorgio Santini, già segretario provinciale e regionale della Cisl e quindi senatore: si occuperà di bilancio.

Nel quadro del centrosinistra, non targato Pd ma comunque di area, è da sottolineare la delega ricevuta da Matteo Zennaro. Campione di preferenze alle elezioni, ha ottenuto una delega di prestigio, come quella della viabilità per la zona sud est, cioè la sua dato che è sindaco di Longare. Va ricordato che le deleghe alla viabilità sono state ridotte a due da quattro che erano.

Fratelli d’Italia. Non si possono lamentare certo i seguaci di Giorgia Meloni, che ha visto accontentate le due anime: a Davide Berton, area Donazzan – Giovine, è toccata la consistente delega all’edilizia scolastica, settore che era di Cristina Balbi (Pd) nello scorso mandato, sacrificata dal suo partito non si sa bene ancora perché. A Mattia Veronese, area Joe Formaggio, va una materia alla quale sia il presidente sia i Fratelli d’Italia sono assai sensibili: è quella della sicurezza e polizia provinciale, senza dimenticare l’urbanistica.

Mari Cristina Franco, sindaco di Costabissara, confermata vicepresidente vicario della Provincia

Civici. Anche il gruppo dei civici nella distribuzione delle deleghe ha ottenuto le sue soddisfazioni. Va citato, uno per tutti, il leader dei sindaci civici, lo scledense Valter Orsi: è stato confermato alla mobilità e trasporti, settore che nel Vicentino significa Pedemontana, la (dolorosa) variante alla provinciale 46, e poi in tema di binari significa la linea ferroviaria Vicenza-Schio da elettrificare, ma vuol dire anche l’alta velocità. In più, Orsi dovrà occuparsi anche di innovazione tecnologica e transizione digitale, due ambiti decisivi sui quali si appunta l’interesse soprattutto delle imprese. In quota civici, va segnalata anche la riconferma di Maria Cristina Franco a vicepresidente vicaria della Provincia.

Il Pnrr e le deleghe che Rucco s’è tenuto per sè

Rucco e Pnrr. Una delle novità della distribuzione delle deleghe riguarda il Pnrr, un affare di decine se non centinaia di milioni. Anche se il piano prevede che sia destinato al Sud il 40% dei fondi, per Vicenza non si tratta di briciole. Rucco ha deciso di costituire una “cabina di regia” che avrà un rappresentante per ogni gruppo politico. Il coordinamento, come detto, spetterà a Marsetti ma il presidente s’è tenuto per sé la responsabilità anche istituzionale delle decisioni. Si tratta di un settore nevralgico, da qui ai prossimi anni. In fatto di quattrini in arrivo dallo Stato, il sindaco Rucco ha già sperimentato cosa significhi vedersi approvare i progetti ma restare senza soldi, come è successo per il Comune capoluogo con il Pinqua (il Piano per la qualità dell’abitare, dove Vicenza ha perso 45 milioni) e i progetti della cosiddetta rigenerazione urbana (per i quali Vicenza ha perso altri 18 milioni). È comprensibile che il sindaco voglia mantenere in prima persona il controllo su questi progetti. Al pari, Rucco s’è tenuto per sé altri ambiti che non ha delegato, come l’università e i fondi Odi per la montagna, più precisamente per i Comuni di confine: una torta da 40 milioni. Tutto legittimo, sia chiaro. In sostanza, per dirla con un’immagine, se Rucco ha accontentato salomonicamente tutti i gruppi presenti in Consiglio provinciale, ha pensato anche di accontentare… se stesso.