venerdì, 29 Marzo 2024
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Vicenza, Rebecca (commercianti) contro il Comune per il nuovo insediamento ai Pomari

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Vicenza, Rebecca protesta: “Il caso Pomari dimostra che non c’è un progetto di sviluppo urbano”

Un’immagine del lotto dei Pomari verso l’Emisfero

Difficile dare il proprio benestare all’ulteriore edificazione nel “piano Pomari” avendo sotto gli occhi la già critica situazione della zona ovest della nostra città! A sostenerlo è il presidente di Confcommercio di Vicenza Sergio Rebecca, dopo aver appreso la notizia del via libera da parte del Comune al progetto presentato dalla Società Agrifutura, riconducibile al gruppo Ingui.

Il presidente di Confcommercio – spiega una nota – motiva le sue preoccupazioni in merito al progetto che dovrebbe portare alla realizzazione di due nuovi edifici commerciali di 6.621 e 5.831 metri quadrati tra via Soldà, via Fermi e via mons. Onisto, compensati da un parco e un’area fitness all’aperto ad uso pubblico.

La polemica nasce perché la Commisione “Via” della Provincia ha in calendario una riunione sull’insediamento di una struttura commerciale ai Pomari e il Comune non s’è opposto a questa ipotesi.

“I nuovi insediamenti commerciali di grandi dimensioni, di cui ancora non sappiamo la destinazione finale – afferma Rebecca – vanno comunque ad inserirsi in un’area, quella di Vicenza Ovest, già sovraccarica di strutture commerciali, oltretutto satura di supermercati e di traffico. Ulteriori strutture commerciali a grande impatto di superfice possono solo aggravare il problema, soprattutto se aggiunte all’esistente, senza considerare gli impatti sull’intero contesto, in termini di  reali benefici alla collettività, di viabilità, di consumo del suolo”.

“Quello che ancora una volta constatiamo e contestiamo – rimarca Rebecca nella nota – è di credere che sviluppo e riqualificazione di una determinata area in città non possa prescindere dall’insediamento di qualche ulteriore struttura commerciale. Ancora una volta questo ne è l’esempio”.

“Noi sosteniamo da sempre che si deve seguire un progetto complessivo di sviluppo urbano, senza considerare – come invece avviene – del tutto a sé stanti i nuovi insediamenti, sull’onda delle compensazioni elargite in cambio dai privati ed accettate dalla struttura tecnica del Comune nelle more di un passaggio in consiglio comunale. Quando manca una pianificazione urbanistica precisa e connessa agli altri aspetti che determinano la qualità di una città, mancano le basi per uno sviluppo armonioso del territorio e, di conseguenza, dei servizi al cittadino. Gli insediamenti commerciali non sono la soluzione dei problemi, possono semmai crearne di ulteriori in aree già sature”.

“Occorrerebbe avere il coraggio di cambiare rotta e oggi questo coraggio, purtroppo, ancora non lo vediamo, ma ci fa ricordare la frase dell’Abbondio  di manzoniana memoria”.