mercoledì, 17 Aprile 2024
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Coldiretti: respinto il tentativo di demonizzare il vino

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Soddisfazione di Coldiretti Padova: nella nostra provincia oltre l’80% dei vini è a produzione certificata e in costante crescita

Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c. E’ quanto afferma il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare per il lavoro di squadra i parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone secondo l’analisi della Coldiretti. “E’ stato respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea, nell’ambito del sul “Cancer plan” proposto dalla Commissione Europea” come richiesto, insieme al consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia,  nella lettera scritta al commissario europeo per gli affari economici Paolo Gentiloni, al commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski, al ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli, agli europarlamentari italiani e ai leader dei principali partiti politici.

Anche i viticoltori padovani esprimono soddisfazione per il passo indietro dell’Unione Europea su un provvedimento che avrebbe solamente demonizzato i vini di qualità del nostro territorio. La provincia di Padova, ricorda Coldiretti, vanta una consolidata vocazione vitivinicola di qualità con quasi settemila ettari di vigneti, 3.600 imprese viticole impegnate nella produzione di oltre un milione di quintali di uva, destinata a diventare per l’oltre l’80 per cento a denominazione di origine Doc e Docg, sia sui Colli Euganei che in pianura. L’ipotesi di svilire la produzione enologica con l’introduzione di indicazioni di dubbia utilità trova la ferma opposizione dei produttori che nei mesi scorsi avevano bocciato anche altre “proposte”, a partire da quella del vino annacquato o dal vino senza uva, che non tengono conto dell’identità e della distintività del vino made in Italy e del lavoro dei produttori sul fronte della qualità.

Dai Colli Euganei Elisa Dilavanzo di Donne Impresa Coldiretti, viticoltrice a Baone con “Maeli”, accoglie con sollievo la notizia e chiede maggiori tutele proprio per il vino a denominazione d’origine, legato alla cultura, alle caratteristiche e all’identità del territorio. Tanti valori racchiusi in un bicchiere di vino. Guarda qui il video.

Per fortuna il Parlamento ha corretto la rotta.– osserva Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova- Il giusto impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto. Si tratta peraltro di un orientamento incoerente con il sostegno accordato dal provvedimento alla Dieta Mediterranea, considerata un modello alimentare sano e benefico per la prevenzione di molte malattie, tra cui il cancro, ma che si fonda anche sul consumo equilibrato di tuti gli alimenti a partire dal bicchiere di vino ai pasti. Il consumo pro capite in Italia si attesta sui 33 litri all’anno con una sempre maggiore attenzione alla qualità, alla storia del vino, ai legami con i territori che spingono italiani e stranieri anche alla scoperta di cantine e aziende. Meglio sarebbe – aggiunge Bressan – che l’Unione Europea lavorasse per un programma di ulteriore qualificazione del vino, che la riaffermi  a livello globale, come la culla della cultura del vino e l’Italia come il territorio che esprime la migliore espressione qualitativa, con una biodiversità che va difesa e non demonizzata. In Veneto siamo leader nel settore enologico e Padova si distingue per i suoi storici vini a marchio di qualità. Questi continui attacchi sviliscono proprio chi lavora sulla sicurezza alimentare e la sostenibilità e si trova a combattere contro le imitazioni e i tarocchi come il Prosek. E’ dalla concorrenza sleale e da un mercato senza regole che l’Europa dovrebbe difendere le proprie eccellenze, come appunto l’agroalimentare “made in Italy” e in particolare il vino, che ne è ambasciatore in tutto il mondo. Inoltre dovrebbe difenderci dall’eccessiva burocrazia che attanaglia le nostre aziende”.