venerdì, 29 Marzo 2024
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Ucraina, De Carlo (FdI): “Rischio collasso per il settore agroalimentare”

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L’effetto boomerang per la guerra in Ucraina mette a rischio collasso il settore agroalimentare. De Carlo: “C’è il pericolo che sia l’Italia stessa a pagare il prezzo più caro per le sanzioni alla Russia”

L’effetto boomerang delle sanzioni alla Russia per la guerra in Ucraina è dietro l’angolo e rischia di far collassare l’intero sistema agroalimentare nazionale: a denunciarlo è il senatore e responsabile nazionale del Dipartimento Agricoltura di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo: “C’è il pericolo concreto che sia l’Italia stessa a pagare il prezzo più caro per le sanzioni alla Russia: le esportazioni dell’agroalimentare Made in Italy in Russia e Ucraina nel 2021 hanno superato il miliardo di euro, e da questi due stati importiamo una fetta importante del grano che acquistiamo all’estero; grano che peraltro ha già subito pesanti aumenti nei costi a causa del caro-energia. Se ci mettiamo poi il calo della produzione canadese e lo stoccaggio da parte della Cina, la situazione per l’agroalimentare italiano rischia di diventare drammatica”.

Nel solo 2021, sono state 120mila le tonnellate di grano importate in Italia dall’Ucraina e 100mila dalla Russia; la Russia è il più grande esportatore di grano al mondo, seguita al quarto posto dall’Ucraina: sono responsabili complessivamente di poco meno di un terzo del commercio globale di grano e di circa il 20% delle esportazioni di mais.

“Le sanzioni vanno applicate, ma devono colpire l’imperialismo russo sotto il profilo degli armamenti e non quello agroalimentare, perchè diventerebbe per noi un’autorete clamorosa”, conclude De Carlo. “La diplomazia italiana lavori per trovare una soluzione a questa crisi, tenendo conto che vengono coinvolti i principali mercati e fornitori del nostro settore primario, già messo in ginocchio dalla pandemia e dal caro-bollette, senza dimenticare gli aumenti dei fertilizzanti che nel giro di un anno hanno visto i loro costi aumentare dal 40 all’80%. Un dramma che oltre ad annullare il settore produttivo si riverserà anche sulle nostre tavole, con impennate difficili dei costi di pane, pasta e biscotti difficili da gestire”.

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