venerdì, 24 Marzo 2023

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Veneto, Lorenzoni: “Decine di stranieri esclusi dai corsi regionali Oss”

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Oss, decine di stranieri esclusi dai corsi regionali perchè sprovvisti del documento comprovante il titolo di studio. L’appello alla regione di Lorenzoni

Arturo Lorenzoni

“La Regione accetti l’iscrizione degli stranieri che hanno superato le selezioni per partecipare ai corsi regionali per diventare Operatore sociosanitario, nonostante non siano momentaneamente in possesso del documento che indica il loro titolo di studio, rilasciato dalle rispettive Ambasciate”.

L’appello viene lanciato dal Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni. Come evidenziato dai sindacati, sono decine gli stranieri che nei giorni scorsi si sono visti rifiutare l’iscrizione alle lezioni, in partenza tra oggi e domani, sebbene siano entrati nelle relative graduatorie (e avendo già pagato i 900 euro della prima rata di tasse).

Non sono stati in grado di produrre nei tempi stabiliti dai bandi regionali la documentazione inerente gli studi effettuati. “Questo mancato passaggio non è riconducibile ad una loro inadempienza – sottolinea Lorenzoni – Le Ambasciate, competenti in materia, non hanno rispettato i tempi, anche a causa del covid”. Serve dunque un’immediata sanatoria al fine di permettere ai candidati risultati idonei di prendere parte ai corsi. Una soluzione praticabile potrebbe essere la produzione di un’autocertificazione che dichiari il possesso del titolo richiesto (il diploma di scuola media).

“Escludendo queste persone, a maggior ragione in un momento di crisi qual è l’attuale – aggiunge Lorenzoni – l’amministrazione regionale si sta dimostrando più realista del re. E questo è un comportamento insensato. C’è estremo bisogno di Oss sia nelle case di riposo, che nelle comunità per persone disabili. Perché cancellare dalle graduatorie chi ha dimostrato di avere le carte in regola per svolgere al meglio questo delicato lavoro?”. Attualmente sono 2mila i posti Oss vacanti in tutto il Veneto. “Bisognerebbe includere, non diminuire la platea degli aspiranti operatori solamente perché in questo momento non riescono a protocollare, peraltro non per colpa loro, tutti gli incartamenti necessari”.

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