sabato, 20 Aprile 2024
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Venezia, Venturini “Pronti ad accogliere i rifugiati dell’Ucraina”

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Venezia, Venturini (Assessore alla Coesione sociale, allo sviluppo economico e al turismo): “Città pronta ad accogliere i rifugiati dall’Ucraina”

 

Anche la Città di Venezia si prepara a ricevere i rifugiati in fuga dalla guerra. Infatti, solo nella città lagunare si contano 2500 residenti ucraini.

Tuttavia, la crisi Russia-Ucraina potrebbe impattare su due fronti. Da una parte, l’escalation russa rischia di ripercuotersi sul confine italiano orientale e interessare soprattutto le Regioni del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Dall’altra parte, il comparto turistico veneziano potrebbe soffrire ulteriormente della mancanza di turisti dall’est, in particolare dalla Russia, ormai assenti da quasi due anni a causa del Covid.

Il comune di Venezia lancia pertanto un messaggio forte al Governo, con cui chiede interventi immediati. Ne parliamo con l’Assessore alla Coesione sociale, allo sviluppo economico e al turismo, Simone Venturini.

Da un punto di vista sociale e umanitario, Venezia si sta preparando ad accogliere i primi rifugiati dall’Ucraina. È corretto?

Venezia ha lanciato un allarme, un segnale di attenzione, cioè che questa guerra, questa crisi non sarà a costo zero. Nelle prossime settimane inizieremo ad avere delle pressioni, persone che arriveranno per ricongiungimenti familiari o semplicemente perché scappano dalla guerra. È bene, quindi, farsi trovare pronti, che il governo assieme alle prefetture si facciano trovare pronti. Ovviamente il Comune di Venezia farà la sua parte considerando che stiamo parlando di fratelli europei, fratelli che scappano da una guerra inaccettabile.

Dal punto di vista economico e del rincaro dei prezzi, la guerra tra Russia e Ucraina è una problematica che ricadrà a sua volta sui consumatori e sulle famiglie…

Questa è la preoccupazione più grande. Noi già viviamo una situazione di shock energetico, di crisi dei prezzi senza precedenti ancor prima che scoppiasse questa guerra. Oggi con lo scoppio della guerra e con tutte le tensioni tra Russia e Europa rischiamo di avere una bolletta energetica che arriverà a costi folli. Sarà, pertanto, difficile per le famiglie gestire il bilancio familiare perché, se la bolletta inizia a triplicare è un grosso problema.

Dall’altra parte, il problema interessa le nostre aziende. Pensate quanto un’azienda, anche la più semplice come una pizzeria o un ristorante, che tipo di costi energetici sarà chiamata a sostenere in una fase già difficile per l’economia veneziana. C’è molta preoccupazione. A livello nazionale, credo che lo Stato debba adottare un piano energetico, altrimenti rischiamo di perdere tutta una serie di aziende.

Venezia in particolar modo è legata ai Paesi dell’Est, sia per quanto riguarda importazioni ed esportazioni, ma anche per il turismo. A causa del covid mancano  turisti, per esempio russi, da quasi due anni…

Il turismo sarà impattato da questa situazione sia per il turismo russo, sia più in generale per l’incertezza geopolitica. Quando c’è incertezza geopolitica mediamente anche le persone viaggiano meno, si muovono meno e anche i voli aerei sono di meno. E questo è un problema. Venezia poi ha altri problemi legati ad alcune aziende, che hanno forti rapporti con la Russia legati per esempio ai permessi. Sarà anche quella una situazione da guardare con attenzione.

Come Amministrazione comunale state quindi lanciando un forte appello al Governo?

È un appello forte al Governo perché tenga presente che quando si compiono alcune scelte, ci sono delle conseguenze significative. È giusto e condividiamo l’approccio di forte condanna e di forte sanzione alla Russia per l’atteggiamento avuto. Dall’altra parte però dobbiamo essere in grado di far fronte a tutte le conseguenze. Questo vuol dire prepararsi e fare in modo di non scaricare sulle famiglie e sulle imprese i costi di alcune azioni che devono essere sostenute dal Governo.

Marta Miotto