giovedì, 25 Aprile 2024
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Vicenza, intervengono Possamai e Sala (Pd) e promuovono il progetto di Confindustria per Anconetta

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“Il nodo di Anconetta a Vicenza deve essere sciolto adesso, prima delle elezioni amministrative del 2023”

Un’immagine del progetto della circonvallazione di Anconetta

“Il nodo di Anconetta, con l’eliminazione del passaggio a livello (potete leggere qui di cosa si tratta), va sciolto adesso: le risorse ci sono e c’è la disponibilità della Regione a spingere il Ministero insieme a Rfi ad investire sulla Vicenza-Schio per renderla finalmente efficiente, aumentando il numero di treni, con orari cadenzati e riducendo i tempi di percorrenza. Nessuno pensi di rinviare ulteriormente con l’obiettivo di scavallare le prossime amministrative”. Questo il giudizio (condito da un monito aggiungiamo noi) che arriva da Giacomo Possamai e Isabella Sala, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale e Consiglio comunale dopo la proposta lanciata da Confindustria.

“L’amministrazione di Vicenza si rapporti fin da subito con Regione, Rfi e cittadini. Serve un tavolo che discuta le varie soluzioni, mettendo sul piatto fattibilità e costi con l’obiettivo di individuare in tempi rapidissimi l’opzione su cui puntare. È naturale avviare immediatamente un percorso di ascolto e confronto con i residenti, poi chi amministra la città ha il dovere di scegliere, assumendosi gli oneri e gli onori”.

Giacomo Possamai, capogruppo del Pd in Consiglio regionale

“A Vicenza troppo spesso quando si tratta di infrastrutture si parla molto e non si decide mai. Per questo la proposta di Confindustria ha il merito di ridare impulso a un tema che rischiava di sparire dai radar. Il viadotto risolverebbe il problema del passaggio a livello ed eliminerebbe il traffico di attraversamento dal quartiere di Anconetta: è un progetto interessante che va approfondito in dettaglio, a partire dall’impatto ambientale”.

“Ma il punto centrale della tesi di Laura Dalla Vecchia, che condividiamo in toto e che sosteniamo da sempre, è la necessità di investire sulla rete ferroviaria metropolitana. Dobbiamo necessariamente potenziare il trasporto su ferro – aggiungono – È fondamentale la Tav/Tac che collegherà i capoluoghi del Veneto, ma abbiamo bisogno di un’operazione analoga per ‘avvicinare’ i territori. Da una vita ci battiamo per il Sistema ferroviario metropolitano regionale (Smfr) che la Giunta Zaia ha invece deciso di eliminare dai suoi programmi. Un errore che paghiamo a caro prezzo: oggi il suo completamento sarebbe stato il progetto perfetto per cui richiedere un finanziamento con il Pnrr”.

Isabella Sala, capogruppo del Pd in Consiglio comunale a Vicenza

“Il potenziamento delle linee locali passa anche dalla rimozione dei passaggi a livello, sulla Vicenza Schio sono ben 27 il più delicato è proprio quello di Anconetta, così come dall’elettrificazione delle linee che, come chiediamo da sempre, dovrà riguardare anche questa tratta. L’assessore De Berti si è impegnata ad inserire la Vicenza-Schio tra le priorità nella discussione con Rfi e Ministero: l’obiettivo deve essere collegare il capoluogo a Schio con una vera e propria linea metropolitana. Sarebbe una rivoluzione per la mobilità del nostro territorio. Gli elementi per arrivare a una conclusione positiva ci sono tutti, adesso ciascun territorio deve fare la propria parte. L’unica cosa inaccettabile è sprecare altro tempo, col rischio di perdere il treno decisivo”.

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Fin qui la nota giunta dal gruppo consiliare in Regione, che è significativa per molti aspetti. L’intervento dei due maggiori esponenti del Pd in Comune e in Regione (Giacomo Possamai è peraltro vicentino) sta a indicare una sostanziale promozione dell’idea e del progetto di Confindustria su Anconetta da parte del partito, quanto meno del livello ammnistrativo. Il che è un viatico politico non da poco. Ed è anche una presa di distanze dei due esponenti dai movimenti e comitati, in specie di Anconetta, che orbitano a sinistra del Pd. Vedremo se la loro posizione sarà oggetto di dibattito all’interno e all’esterno del partito. 

Non a caso, comunque, la prima reazione a sinistra del Pd, quella di Ciro Asproso di Coalizione civica, è stata assai più problematica, anzi sostanzialmente negativa verso il progetto: Asproso ha infatti ribadito la preferenza verso l’interramento dei binari, con un costo che è triplo rispetto a quello del progetto De Stavola: 35 contro 12 milioni. Non è un aspetto da poco. Il sindaco Rucco nei giorni scorsi s’era detto interessato all’iniziativa di Confindustria ma allo stesso tempo aveva avvertito che avrebbe iniziato la discussione con gli abitanti. E’ a lui che si rivolgono i due esponenti del Pd quando dicono “nessuno pensi di rinviare ulteriormente il problema con l’idea di scavallare le elezioni amministrative”. Qui si rientra nel gioco politico (con un occhio alla scadenza del 2023 che interessa molti, sia a destra che a sinistra, anche se finora nessuno si espone candidandosi ufficialmente e magari sarebbe ora…) con il sindaco che deve usare comprensibilmente prudenza prima di una decisione e l’opposizione che lo pungola. Intanto, come si ricorderà, è già arrivato un “no” al progetto  di Confindustria da parte di Confcommercio, in nome dei negozi della strada e del quartiere da salvaguardare. Anche in questo caso una posizione comprensibile, di cui si dovrà tenere conto, tenendo sempre presente che l’interesse pubblico non  è la somma di tanti interessi privati. Insomma, il dibattito è aperto e proseguirà per parecchio tempo. (a.d.l.)