giovedì, 28 Marzo 2024
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Alta velocità, un progetto ricco di fascino per la zona della nuova stazione ferroviaria a Vicenza

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Viale Roma pedonalizzato, il nuovo sottopasso pedonale, una piazza sotterranea: ecco la nuova stazione di Vicenza

La stazione ferroviaria nel nuovo progetto elaborato da Rfi e presentato il Comune

È un bel progetto quello per la nuova stazione di Vicenza che è stato presentato in sala Stucchi a palazzo Trissino dall’ingegnera Susanna Borelli, responsabile della direzione stazioni di Rfi, presenti il sindaco Rucco e il vicesindaco Celebron. È una zona nevralgica, basti pensare che ogni giorno ci passano diecimila persone.

Fuori dalle fascinazioni dei rendering, che possono far sembrare un giardino anche Arrakis di Dune, l’idea è interessante per un paio di scelte di prospettiva. Prima di tutto si risolve il problema del sottopasso pedonale, che è una vergogna non più perdonabile nel XXI secolo. Oggi quel passaggio a raso è anche un pericolo continuo per chi attraversa.

In secondo luogo, nel progetto c’è un tocco di contemporaneità, con superfici aeree levigate e curve aerodinamiche delle coperture. Finalmente questa generazione si decide a lasciare un segno architettonico a Vicenza. Non dobbiamo sempre imitare Palladio, che peraltro fu un rivoluzionario mica da ridere.

Una vista del nuovo passaggio pedonale tra viale Roma e la stazione

In terzo luogo, tutta la zona è pedonalizzata, s’inserisce una pista ciclabile nonché si dà spazio al metrobus elettrico, altra innovazione che speriamo arrivi presto. E auguriamoci che nessuno si metta a litigare per la primogenitura, com’è successo per la candidatura a capitale della cultura. C’è spazio per tutti, per chi taglia il nastro, per chi ha progettato e per chi ha avuto l’idea. Basta invitare tutti all’inaugurazione.

Ci sarà anche una piazza sotterranea che avrà il compito di collegare i vari livelli e mezzi all’alta velocità. Questa è un’idea logicamente più abbozzata che vedremo come sarà sviluppata.

Dal canto suo, ha aggiunto l’amministrazione, il Comune sta recuperando piazzale De Gasperi e Campo Marzo: da qui a pochi anni, Vicenza avrà in viale Roma una faccia completamente nuova. E concediamoglielo.

Un altro rendering del progetto del nuovo sottopasso pedonale in stazione

Nella storia del dopoguerra sono stati così pochi i tentativi di dare prospettiva meditata e organica a questa città che si deve dare fiducia al progetto di Rfi e Comune.

Di solito i progetti urbanistici sono finiti male, come testimonia quello firmati Gino Valle per le ex aree d’oro di viale Mazzini e quello targato Renzo Piano per la Basilica, ma anche gli stessi piani particolareggiati degli anni Sessanta e Settanta, uno dei quali, il Pp 5, riguardava proprio quella zona.

Ora, non tutto è meraviglioso, intendiamoci: l’idea di recuperare la (brutta) facciata della stazione del 1948 sarà anche filologica ma non è esattamente la Gioconda. Forse in un afflato di spese, di progetti e appalti si poteva trovare il coraggio di fare qualcosa di radicalmente nuovo. A Torino, a Parma per l’alta velocità hanno ridisegnato o progettato ex novo le stazioni.

L’ingresso alla piazza sotterranea della stazione Fs

Ma il punto non è solo questo. Adesso il Comune dovrà gestire la realizzazione delle idee e dei progetti, che da qui a dieci anni sventreranno la città. Non sarà semplice, tutt’altro. Alla fine sarà consegnata a figli e nipoti una Vicenza completamente nuova. Ma dovranno essere anche i vicentini a volerlo. Ci saranno difficoltà e pure tante. Ne siamo coscienti, siamo preparati?

Va bene i dibattiti, ma speriamo che non arrivino i soliti bastoni fra le ruote, come gli sgambetti e gli accoltellamenti alle spalle. La triste storia del teatro, che è stato ricostruito dopo 60 anni proprio per le invidie infinite tra i vicentini (che armavano la mano e facevano intervenire i killer da Roma) e non tanto per le colpe degli amministratori, rivela il carattere di questa città, troppo spesso litigiosa e dispettosa. Auguriamoci che anche Vicenza sia cambiata e sia all’altezza dei tempi che sono diversi da quando, oltre 70 anni fa, la stazione ferroviaria fu costruita. Erano gli anni in cui regnava la locomotiva a vapore, l’elettricità sulla Milano Venezia sarebbe arrivata nel 1957. Adesso parliamo del supertreno hyperloop che fa Venezia-Trieste in sedici minuti. Speriamo che Vicenza non lo perda un’altra volta. Il tempo, ma neanche il treno. (a.d.l.)