lunedì, 20 Marzo 2023

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Due Carrare: Valvitalia conferma il trasferimento, mediazione in salita

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Due Carrare. La decisione di Valvitalia è stata contestata dai dipendenti che hanno incontrato la direzione aziendale per cercare un’intesa, che non si è trovata

Come un fulmine a ciel sereno, nelle scorse settimane Valvitalia, gruppo con sedi produttive nelle provincie di Pavia, Vicenza, Padova, Piacenza, Ancona, oltre che in Inghilterra, Cina e Canada, ha comunicato l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Due Carrare. L’azienda, che si occupa di progettazione, produzione e fornitura di apparecchiature e componenti per l’industria dell’energia, marina e civile, intende trasferire in blocco tutto il personale della sede carrarese (81 dipendenti tra operai, impiegati e dirigenti) in quella di Rivanazzano (Pavia).

La decisione di Valvitalia è stata contestata dai dipendenti che, rappresentati dalla Rsu di stabilimento e dai sindacati Fiom e Fim, hanno incontrato la direzione aziendale per cercare un’intesa, che non si è trovata. “Riteniamo illegittimo che l’azienda voglia utilizzare lo stratagemma del trasferimento per poter arrivare ai licenziamenti senza attivare la relativa procedura con tutte le tutele previste per legge nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici – dichiarano Michele Iandiorio della Fiom Cgil e Luca Gazzabin della Fim Cisl – L’azienda deve rendersi disponibile a valutare possibili acquirenti, visto che riteniamo possano esserci degli imprenditori interessati all’acquisto del sito. Acquisto che potrà dare sia continuità industriale che rendere merito alle persone che ci lavorano e che hanno professionalità che devono essere considerate e rispettate”.

Della questione se ne sta occupando anche la politica. L’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan ha incontrato le parti, alla presenza degli amministratori locali, per cercare una soluzione che tuteli la realtà produttiva e occupazionale dello stabilimento di Due Carrare. La decisione di Valvitalia, però, pare definitiva. “L’azienda ha confermato la volontà di trasferimento delle produzioni, dichiarando di non essere neanche disponibile a valutare l’attivazione degli ammortizzatori sociali al fine di rendere meno traumatici per il territorio e i lavoratori gli effetti negativi della scelta aziendale – riporta una nota della giunta regionale – L’eventuale utilizzo degli ammortizzatori sociali avrebbe tutelato i lavoratori nella fase di ricerca di una nuova occupazione sul territorio e agevolato l’individuazione di un possibile subentro industriale nel sito con valorizzazione delle maestranze”.

Nel prendere atto della scelta aziendale, la Regione si è resa disponibile a riaprire il confronto su eventuale richiesta delle parti e ha comunicato che informerà il Ministero dello Sviluppo Economico della situazione di difficoltà del gruppo Valvitalia, partecipato da Cassa Depositi e Prestiti, affinché siano valutate soluzioni dal minor impatto possibile per il territorio.

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