Padova, è iniziato oggi il XIII Congresso “Ricomponiamo il lavoro” della Cisl Veneto
L’incontro ha chiamato a raccolta 380 delegati in rappresentanza degli oltre 400.500 iscritti. Cisl Veneto è il primo sindacato della regione per numero di iscritti ed è organizzata in cinque unioni sindacali territoriali (Belluno-Treviso, Padova-Rovigo, Verona, Venezia e VIcenza). Attraverso la sua rete ampia e capillare di servizi, quali osservatori sul territorio, il sindacato tutela i lavoratori e le lavoratrici, oltre a rispondere ai diversi bisogni di cittadine e cittadini.
Tanti sono i temi trattati, dal tasso di occupazione e l’accesso al mercato dei lavoro per i giovani, alla guerra in Ucraina. “Ricomponiamo il lavoro”, che fa da filo conduttore alle due giornate di evento, sottolinea l’impegno del sindacato a umanizzare il lavoro e riempirlo nuovamente di senso e di prospettiva, ancor più ora in questo momento di incertezza e difficoltà.
Dopo la crisi economica globale del 2008 fino alla crisi del debito sovrano del 2012, per arrivare alla pandemia scoppiata ormai due anni fa e la recente guerra in Ucraina, il lavoro è stato pesantemente colpito, con la conseguente perdita di posti di lavoro, l’aumento di casi di sfruttamento e di caporalato. Per questo il Segretario generale di Cisl Veneto parla di una nuova sfida, quella di un “nuovo patto tra capitale e lavoro che permetta di rimettere in moto un circolo tra crescita della produttività, crescita dell’occupazione, crescita dei salari così come è avvenuto con il boom economico italiano”.
“Questa frammentazione del lavoro, questa polarizzazione crescente, che rendono senz’altro ancor più difficile la tutela delle persone, hanno bisogno di una forte risposta sindacale. Il Congresso è per questo l’occasione per lanciare un forte messaggio: è il momento di ricomporre il lavoro. Che significa anche ricomporre la comunità, perché anche la coesione sociale, non solo l’occupazione e l’economia, è stata fortemente minata dalla pandemia. Ed è necessario farlo attraverso un forte patto, per sostenere la ripartenza del Paese e del nostro territorio”, dice il Presidente di Cisl Veneto, Gianfranco Refosco.
Sul tema guerra in Ucraina, il Presidente Refosco specifica che “serve prima di tutto monitorare con attenzione la situazione. Avevamo già segnali di difficoltà delle aziende nel mese di gennaio a causa dell’impennata del costo dell’energia. Chiaramente la situazione Ucraina e la scelta di imporre le sanzioni, sanzioni che noi condividiamo assolutamente, ha delle ripercussioni su tante attività, a partire per esempio dal turismo che stava ripartendo, all’attività manifatturiera. Bisogna quindi prima di tutto monitorare la situazione, tenere sotto controllo la situazione e quello che sta succedendo nelle imprese, anche perché andranno predisposti degli interventi mirati di sostegno. Dovremo essere pronti ad affrontare questo scenario, sicuramente imprevisto fino a qualche settimana fa. Serve farlo sia con regia a livello regionale sia a livello nazionale ed europeo”.
Per quanto riguarda invece l’arrivo di profughi in Italia, il Presidente Refosco ribadisce la necessità di rivedere le norme nazionali che attualmente non consentono ai rifugiati di poter lavorare. “Serve una modifica normativa, soprattutto in un’ottica di inclusione e anche di risposta ai fabbisogni professionali delle nostre imprese. Serve ragionare sul tema dell’accoglienza che preveda un accompagnamento alla conoscenza della lingua, della nostra cultura e in un veloce inserimento lavorativo. Da questo punto di vista noi abbiamo un patrimonio importantissimo, cioè i dei centri di formazione professionali presenti in Veneto che possono costituire un’infrastruttura fondamentale”.