giovedì, 28 Marzo 2024
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Porto Viro, terremoto in giunta per il caso piscine: tre assessori dimissionari

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Porto Viro, terremoto in giunta: Mantovan, Marangon e Crivellari dimissionari, avevano revocato parzialmente una delibera del sindaco

Terremoto in giunta a Porto Viro. Un provvedimento forse non frequente ma legittimo è diventato il vaso di Pandora per l’avvio alla prossima campagna elettorale a Porto Viro. Tre assessori, Valeria Mantovan (FdI), Fabrizio Marangon e Diego Crivellari (Lega), con la prima di questi in odore di candidatura a capo di una lista FI/Lega alle prossime comunali, si sono dimessi nei giorni scorsi dopo che, in una seduta di giunta avevano parzialmente revocato una delibera in assenza del sindaco Maura Veronese – già riconfermata alla chiamata alle urne – e del vice Doriano Mancin.

La delibera in questione riguardava l’autorizzazione per il Comune di costituirsi in giudizio a fianco del sindaco e del suo vice, coinvolti nella diatriba con la società che gestisce la piscina comunale. Presente alla giunta anche l’assessore Marialura Tessarin (Pd) che ha votato contro senza però intaccare la maggioranza richiesta dei tre voti. A complicare le cose la società è ricorsa al tribunale per un ventennio di corsi di nuoto degli studenti dell’istituto superiore C. Colombo e mai pagati dalle amministrazioni che si sono succedute da allora.

“Non è un atto contro il sindaco o l’Ente – aveva poi precisato Mantovanla giunta non è stata presieduta dal sindaco e dal vice semplicemente perché citati in giudizio personalmente . L’annullamento in autotutela è un istituto previsto in campo amministrativo utilizzato non di rado quando sopraggiunge una nuova valutazione dell’interesse pubblico che noi assessori siamo tenuti a tutelare. Sulla scorta di un consulto legale abbiamo preferito correggere la nostra decisione per meglio tutelare il bilancio pubblico, evitare un eventuale debito fuori bilancio e responsabilità davanti alla Corte dei Conti, cercando di far risparmiare soldi al comune”.

Qualche giorno dopo l’ennesima giravolta: il parziale annullamento è stato a sua volta annullato con un’altra delibera di giunta, dando così corpo alla spaccatura in seno alla maggioranza. E alle dimissioni dei tre assessori.

Veronese: “Ne ne farò una ragione, ma è svilente il poco rispetto verso i cittadini”

“Tutto si può far sempre meglio”. La risposta del primo cittadino Maura Veronese è arrivata dopo il balletto delle delibere che ha spaccato la maggioranza, con gli assessori dimissionari Valeria Mantovan, Fabrizio Marangon e Diego Crivellari e il consigliere Michele Capanna da una parte e il sindaco, il vice Doriano Mancin e l’assessore Marialaura Tessarin dall’altra.

“Una regola – ha aggiunto Veronese – che ho imparato impegnandomi, con passione, in ogni sfida in cui mi sono misurata. L’importante credo sia sempre fare tutto con lealtà e consapevole delle proprie forze e dei propri limiti. Mi farò una ragione di queste dimissioni per creare una nuova lista; quello che trovo svilente è il poco rispetto che con questo comportamento viene dimostrato nei confronti dei cittadini che 5 anni fa ci hanno affidato un compito preciso: governare e fare delle scelte. Due cose difficili e a volte impopolari ma che impongono senso di responsabilità: quello che dimostrano di non avere i dimissionari”.

Questi ultimi in un comunicato hanno motivato la loro scelta con un modo di far politica in cui non si riconoscono, “arrogante e privo di condivisione”, mettendo sulla bilancia il calo demografico cittadino, la scarsa attenzione ad aggregatori come appunto la piscina e il non più riaperto cinema Eden, il poco interesse verso le frazioni e non ultimo il fatto del rincaro energetico pur con un terminal gasiero al largo delle nostre coste.

“Resta l’amaro in bocca sia per quanto riguarda i tempi in cui hanno scelto di agiree sia i tanti pretesti e l’atteggiamento assunto da diversi mesi da ciascuno di loro – ha analizzato ancora la Veronese -. Non voglio entrare subito nella logica di una campagna elettorale che è immancabilmente segnata dalle contrapposizioni e dai giudizi reciproci. Potrei dare un giudizio sull’operato di ciascuno di loro in questi quattro anni, o magari raccontare qualche dialogo avuto anche recentemente. Non mi interessa, almeno ora. Auspico soltanto che non vengano raccontate frottole e auguro loro in bocca al lupo”.

Fabio Pregnolato