giovedì, 21 Settembre 2023
 
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Vicenza, l’ex pensionato studenti a S. Marco si trasforma in una casa-ricovero per senza tetto

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Necessari all’ex pensionato di Vicenza lavori per oltre 700 mila euro: si punta sul Pnrr

L’ex pensionato studenti a San Marco sarà trasformato in casa-ricovero

Il Comune ha depositato al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali la richiesta di finanziamento di 710 mila euro del Pnrr per il centro di accoglienza San Marco. L’ex “Pensionato studenti Madonna di monte Berico” di contrà san Marco si candida quindi a diventare una “stazione di posta”, un ricovero diurno e notturno per una cinquantina di persone. Si tratta di un centro per l’accoglienza notturna e i servizi diurni che però mira a reintegrare in società le persone in condizione di povertà estrema e senza dimora, tant’è che funzionerà anche come indirizzo per ottenere i documenti per i senza casa.

L’iniziativa è stata presentata dal sindaco Francesco Rucco, l’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto, il vescovo mons. Beniamino Pizzol e l’economo della diocesi mons. Giuseppe Miola. Il motivo? L’immobile che diventerà la “stazione di posta” di palazzo Stecchini Nussi, così si chiama l’ex pensionato, è ormai vecchio e, per poter continuare ad operare, va ristrutturata. L’esito del bando si saprà a luglio.

“A metà degli anni Cinquanta la diocesi ha voluto questa pensione per consentire ai ragazzi vivevano in provincia di trasferirsi e frequentare le scuole superiori presenti solo nel capoluogo – ha spiegato Miola ripercorrendo la storia dell’ex studentato – L’emergenza da affrontare oggi è dare ospitalità a persone in difficoltà economica e sociale”.

Palazzo Stecchini è di proprietà della Curia ma per presentare la richiesta del bando è necessario che l’amministrazione controlli direttamente l’immobile. “La formula individuata – prosegue Miola – è quella di una cessione ventennale e gratuita del diritto di superficie al Comune.”

“Grazie alla collaborazione con la curia – ha aggiunto Tosetto – possiamo mettere a punto un progetto di intervento pluriennale, lavorando sul medio e lungo periodo. La stazione di posta non è solo un ricovero notturno ma un luogo di passaggio dove aiutare le persone in difficoltà a recuperare la propria autonomia.”

Il progetto però entra a far parte di un più ampio gruppo di iniziative dirette all’ambito sociale. I progetti che verranno approvati dal ministero del Lavoro saranno 16. I lavori inzieranno non appena arriveranno i finanziamenti e, come gli altri legati al Pnrr, dovranno essere ultimati entro il 2026.

“Ringrazio il vescovo – ha commentato Rucco – per la disponibilità a cedere per 20 anni l’immobile. Il lavoro svolto finora ha permesso di strappare alla strada, delle 250 conteggiate a marzo 2018, già 220 persone. A novembre 2021 ne restavano ancora 30. L’obiettivo è aiutare chi vive ai margini della società e ha bisogno di un punto di riferimento dove riprendere in mano la propria vita.”.

“Il numero di persone che finiscono in povertà estrema cresce drammaticamente di anno in anno – ha sottolineato mons. Pizziol – Destinare questi spazi a chi è più fragile e si trova in situazioni di grave marginalità credo sia per tutti un motivo di speranza e uno stimolo ad un maggiore impegno nella prossimità e nell’accoglienza”.

Roberto Meneghini

 
 
 

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