martedì, 16 Aprile 2024
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Ponte San Nicolò, Carmelo Orlando (Lega): “Progetti Pnrr? Altre le priorità”

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Ponte San Nicolò, Orlando: “Avremo molti immigrati da aiutare e problemi di riscaldamento, alimentazione e occupazione. Queste saranno le altre prove da affrontare in un prossimo immediate futuro”

Ponte San Nicolò
Ponte San Nicolò

Sono certo molti progetti rimarranno vani perché altre saranno le priorità. A parlare, in tono tutt’altro che ottimistico, è il capogruppo della Lega in consiglio comunale, Carmelo Orlando, riferendosi alle strategie anche locali sull’attuazione del Pnrr. “Bisogna usare questi finanziamenti – dice Orlando – per progetti mirati anche nel nostro Comune. Io stesso ho più volte sostenuto strategie lungimiranti e oculate per non sperperare soldi pubblici la cui restituzione sarà in capo ai nostri figli. Purtroppo sono convinto che molti progetti rimarranno tali perché altre saranno le priorità da affrontare. Avremo molti immigrati da aiutare e problemi di riscaldamento, alimentazione e occupazione”.

“Queste saranno le altre prove da affrontare in un prossimo immediate futuro. Se ne usciremo e avremo la forza e la determinazione di sollevarci e la fortuna di ripartire, dovremo fare i conti con gli errori del passato di un’Europa delle sole banche che così non aveva senso d’essere come molti di noi percepivamo e convenivamo. Dov’è l’Europa che sostiene gli stessi obiettivi su temi come la sanità, la scuola, il diritto al lavoro, la tassazione, l’occupazione, l’immigrazione, la lotta alla delinquenza, su un eguale sistema giudiziario, un esercito comune sotto la guida un presidente di tutti, eletto dal popolo?”. Il leader locale della Lega salva ben poco della politica comunitaria, anche se lascia spazio a qualche flebile speranza.

“Ogni Stato in Europa guarda ai propri interessi – sottolinea – La guerra in Ucraina, più per paura che per altro, ci vede alleati nelle valutazioni e nelle scelte. Speriamo sia il segno di una rinascita e della capacità di essere più determinati ed incisivi in difesa dei nostri valori occidentali, della nostra storia e della nostra cultura”. Orlando non risparmia una riflessione neppure sugli italiani. “Spero che molti italiani abbiano capito – conclude– come il dire no a tutto sia infinitamente dannoso. I prodotti arrivano da altri paesi a costi più bassi ma ora capiamo che siamo esposti a rischi ben maggiori, talvolta difficilmente superabili. Se non vogliamo l’occupazione altrui, dobbiamo riprenderci la nostra identità, la nostra unicità, la qualità del produrre e creare. Dobbiamo ripartire con le nostre estrazioni, con la nostra agricoltura, le nostre fabbriche, senza delocalizzare. Mi auguro che i giovani si confrontino e si preparino ad affrontare con più convinzione il loro futuro, indicando con determinazione a sindacati, politici, imprenditori, operatori economici, processi per il bene della collettività e non degli interessi personali”.

Alessandro Cesarato