venerdì, 29 Marzo 2024
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Serenissima ristorazione, chiusa l’indagine della procura ora il Pd apre la polemica politica

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Zottis e Bigon del Pd: “Sulla Serenissima ristorazione nostre denunce sempre ignorate da Zaia e i suoi”

La sede della Serenissima ristorazione a Vicenza

Inchiesta Serenissima Ristorazione. Zottis e Bigon, del Pd veneto, dichiarano: “ Le nostre denunce sempre ignorate da Zaia e i suoi. Ora l’assessore Lanzarin venga in Commissione a riferire”.

“Sul monopolio conquistato in maniera galoppante dalla Serenissima Ristorazione – dice una nota – per anni abbiamo chiesto alla giunta regionale la massima chiarezza. Ma solo ora, con la chiusura dell’indagine condotta dalla Procura di Padova, si è imboccata la strada che speriamo porterà a fare piena luce su quanto accaduto. Resta politicamente grave che attorno a questo caso Zaia e i suoi abbiano completamente ignorato i nostri allarmi, documentati nero su bianco, e siano andati avanti per la loro strada”.

La presa di posizione è delle consigliere regionali del Pd veneto e componenti della Commissione Sanità, Francesca Zottis e Anna Maria Bigon in merito alle contestazioni di turbativa d’asta, falso ideologico e truffa ai danni dell’Inps avanzate dalla procura padovana nei confronti di cinque amministratori.

“Fin dall’inizio del caso abbiamo denunciato con interrogazioni puntuali il fatto che già, e da molto tempo prima, la Serenissima Ristorazione godeva di una posizione dominante: nel 2010 la quota di pasti forniti agli ospedali era pari al 61%. E riguardo il bando contestato avevamo puntato l’indice sull’anomalia della clausola che vietava l’utilizzo delle cucine degli ospedali per preparare i pasti, diversamente da quanto avveniva in gare analoghe. Tutto questo mentre proprio Serenissima era l’unica impresa in Veneto ad avere un proprio centro di cottura”.

“L’errore imperdonabile di questa Giunta – evidenziano in conclusione le esponenti dem – è stato quello di aver liquidato le nostre come posizioni strumentali. Quando invece era doveroso esigere rigore, a tutela della regolarità delle procedure, dei lavoratori e dell’utenza. Lo stesso rigore e chiarezza che ora continuiamo a chiedere alla Giunta. L’assessore Lanzarin venga in commissione a riferire, ricostruendo il ruolo di Azienda Zero in questo guazzabuglio e soprattutto quali azioni si intendano promuovere”.