venerdì, 29 Marzo 2024
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Terapia con onde d’urto

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Le onde d’urto focali, introdotte in medicina agli inizi degli anni novanta per la cura dei calcoli renali (litotripsia urologica), da più di un decennio vengono impiegate anche per curare molte patologie dell’apparato muscolo scheletrico (tendini ed osso principalmente). Metodica non invasiva, le onde d’urto sono, in molti casi, una valida opzione terapeutica per la cura di molte patologie, anche in fase acuta, grazie alle sue proprietà benefiche di tipo antinfiammatorio, antidolorifico ed “anti-edema” (cioè per contrastare il “gonfiore”), nonché per stimolare la riparazione tissutale. In tempi più recenti, infatti, si sono mostrate efficaci anche nell’ambito della rigenerazione cutanea, accelerando il processo di guarigione di piaghe, ulcere e ferite “difficili” di varia origine, anche post-traumatica.

Che cosa sono le onde d’urto?

Le onde d’urto sono onde acustiche (impulsi sonori, di natura meccanica), prodotte da appositi generatori (i litotritori), ed in grado poi di propagarsi nei tessuti, in sequenza rapida e ripetuta. Sono caratterizzate da una particolare forma d’onda (prima fase di pressione positiva, seguita da un altrettanto rapida fase, meno ampia, di pressione negativa), che le differenzia dagli ultrasuoni e che, nel suo complesso, è responsabile degli effetti biologici positivi applicabili in campo terapeutico.

A livello microscopico, la stimolazione con le onde d’urto è paragonabile ad una sorta di “micro-idromassaggio” profondo sui tessuti e sulle cellule, in grado di indurre queste ultime a reagire positivamente, con produzione di sostanze ad azione antinfiammatoria e di fattori di crescita, che stimolano la rigenerazione dei tessuti stessi, a partire dalle cellule staminali. Grazie a questi effetti biologici di base, da più di un decennio l’uso delle onde d’urto si è ampiamente diffuso, dal campo urologico, anche all’ambito ortopedico, fisiatrico e riabilitativo Ben tollerate, non invasive, ripetibili e di grande efficacia clinica, le onde d’urto focali, in taluni casi opportunamente selezionati, si dimostrano essere anche un’alternativa all’intervento chirurgico. Inoltre:

– Le onde d’urto focali possono agire in modo sinergico (cioè di rinforzo) con altre terapie, o anche di potenziamento ed accelerazione dei risultati attesi da un intervento chirurgico;

– il trattamento con onde d’urto eseguito in prima istanza non preclude la possibilità di poter poi intervenire con altre soluzioni terapeutiche (ad esempio chirurgiche).

La durata di ogni seduta può variare dai 10-15 minuti nel caso di applicazioni sui tessuti “molli” (tendini, muscoli e cute), a tempi maggiori (fino anche ad un’ora) per i trattamenti sull’osso. Il paziente viene generalmente fatto accomodare in posizione supina sul lettino o seduta. Durante tutta la durata della terapia il paziente è sotto costante e diretto controllo medico, in modo da modificare il livello di energia anche in funzione della sensibilità del paziente. Le onde d’urto sono sicure ed efficaci. Il trattamento con onde d’urto focali è una metodica non invasiva, ambulatoriale, sicura e di comprovata efficacia. La terapia è pressoché priva di effetti collaterali di rilievo clinico e ben tollerata. I vantaggi che ne derivano per il paziente sono ormai internazionalmente riconosciuti e comprovati da circa 15 anni di esperienza nella pratica clinica quotidiana. Nel caso di trattamenti sull’osso, per cui si applicano energie maggiori e per una durata di tempo superiore, è possibile che il dolore risulti più intenso e che sia necessario ricorrere ad anestesia locale.

Le onde d’urto focali possono essere applicate solo in presenza di calcificazioni?

NO, la presenza di calcificazioni tendinee o legamentose non è il requisito fondamentale per poter prescrivere il trattamento con onde d’urto.Le onde d’urto focali sono in grado in taluni casi, contestualmente agli effetti terapeutici, di disgregare calcificazioni tendinee o in prossimità di legamenti ed articolazioni, attraverso un processo di “scioglimento”(grossolanamente paragonabile all’azione di un anticalcare), a differenza di quanto avviene per i calcoli renali che, con il litotritore, vengono invece frantumati.

Quali sono le principali indicazioni?

Tutte le affezioni infiammatorie delle strutture tendinee e muscolari, in particolare: tendiniti della spalla (periartrite calcifica e non), epicondilite ed epitrocleite (gomito del tennista e gomito del golfista), pubalgia, tendinite del gran trocantere, tendinite rotulea al ginocchio, tendinite achillea (achillodinia), sperone calcaneare (tallonite), fascite plantare. In traumatologia, per la mancata guarigione della frattura ossea, (pseudoartrosi o ritardo di consolidazione), dopo l’insuccesso del trattamento chirurgico o dell’uso di apparecchi gessati. Le onde d’urto trovano indicazione anche in medicina estetica per la riduzione dei localizzati di grasso (braccia, addome, gambe, mento); riduzione degli inestetismi della cellulite (pelle a buccia di arancia); miglioramento della circolazione locale del sangue; aumento dell’elasticità della pelle.

Dott. Mario Bortolato – primario ortopedico
Responsabile chirurgia vertebrale miniinvasiva
Consulente Poliambulatorio Vespucci
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