giovedì, 28 Marzo 2024
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“Venezia non si è mai fermata”: Brugnaro traccia i prossimi interventi

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Il sindaco di Venezia traccia la rotta dei prossimi interventi dal sociale alle infrastrutture, passando per la cultura e lo sport, la salvaguardia e la tutela del territorio

Luigi Brugnaro
Luigi Brugnaro

Tra due mesi saranno trascorsi sette anni dall’elezione di Luigi Brugnaro a Sindaco di Venezia. L’occasione per fare il punto sull’impegno a 360° del primo cittadino del capoluogo dal sociale alle infrastrutture, passando per la cultura e lo sport, la salvaguardia e la tutela del territorio, il futuro di una città che si candida a diventare Capitale Mondiale della Sostenibilità.

LO SPORT

Un fronte, lo sport, nel quale l’impegno del Sindaco di Venezia è totale e trasversale. “Il Bosco dello Sport e tutti gli altri progetti di 28 comuni della Città metropolitana sono una svolta per questo territorio che mai si era vista. Ci sono soldi pubblici che possiamo utilizzare per il bene comune: abbiamo pensato di farlo partendo dallo sport, anzi dalle strutture sportive. Poter contare su uno stadio moderno e all’avanguardia tecnologica con capienza per 16.000 persone e un palazzetto dello sport da 10.000 posti – ha affermato Brugnaro – garantirà attrattività all’organizzazione di eventi che oggi trovano difficile collocazione sul nostro territorio e si spostano in province e città vicine. Non parliamo solo di eventi sportivi ma anche di spettacolo, musica, cultura. A questo si deve aggiungere l’aspetto dell’impatto ambientale: questa nuova progettazione azzera completamente un precedente disegno che prevedeva l’immissione di 600mila metri cubi di parte commerciale, direzionale e turistico-alberghiera. Abbiamo voluto tenere solo le strutture sportive e ampliato l’area verde fino a un totale di 115 ettari. Riuscire a cantierizzare bene le opere è un’opportunità per tutta l’area metropolitana, migliorerà le connessioni territoriali andando a fornire benefici sia al settore turistico che industriale.”

INFRASTRUTTURE

Anche le infrastrutture sono state individuate come un driver di sviluppo per il territorio. Così si spiega l’entusiasmo per la piastra della stazione di Mestre. “La nostra determinazione è stata tale – afferma Brugnaro- da convincere RFI che il sogno di unire Marghera a Mestre attraverso la realizzazione di una nuova stazione avesse tutte le carte in regola per diventare realtà. E quando le idee camminano sulle gambe di persone che, con passione, sanno guardare oltre gli ostacoli, allora i risultati arrivano e diventano fatti concreti per l’intera comunità. Ecco, quel progetto che è stato oggetto a suo tempo della mia tesi di laurea in architettura, ha trovato concretezza. Per questo va ringraziata in primis RFI che, con i suoi direttori, dirigenti e tecnici, ha capito la bontà e la necessità di dare alla città una stazione più innovativa e moderna, capace di superare definitivamente quella terribile cesura creata dai binari che per decenni aveva diviso Mestre da Marghera. In passato si riteneva economicamente vantaggioso abbandonare le zone già urbanizzate e andare a utilizzare zone pulite. Questo investimento di circa 75 milioni di euro, invece, non solo potenzierà sensibilmente uno degli svincoli ferroviari più importanti d’Italia, ma consentirà una generale riqualificazione dell’intera area sia in chiave di sostenibilità che di rigenerazione e investimento “green”.

PNRR E SOSTENIBILITA’

Il futuro di Venezia è nel segno della sostenibilità. Brugnaro ha spesso ribadito che “La nostra città si pone come luogo emblematico di studio, ricerca e riflessione sul tema del cambiamento climatico, e non solo, che Venezia vive per prima. Il futuro della città passa da grandi progetti come quelli per la nuova stazione di Mestre, che recupera aree degradate, la nuova Questura a Marghera, nuove strutture sportive, la mobilità lenta, le produzioni alternative di chimica verde, che Eni realizzerà a Porto Marghera, la prenotabilità della città per contenere il turismo, la crescita del numero di studenti universitari che puntiamo a raddoppiare attirando molti giovani europei secondo il modello Boston”.

BENI CULTURALI

Un entusiasmo che si riverbera anche nella riconsegna alla città delle Procuratie dopo un lungo restauro. “Una città intera ha voluto che questo progetto andasse avanti, seguendolo passo dopo passo- spiega Brugnaro – La Fondazione The Human Safety Net è l’espressione dell’accoglienza che i veneti e i veneziani hanno sempre dimostrato nel mondo. Il ritorno di Generali in centro storico è un grande segnale di recupero economico della città antica. Spero di avervi vicino in tante altre iniziative”.

IL SALONE NAUTICO

Ma Venezia è città di mare come ricorda il sindaco: “Con l’edizione 2021 del Salone Nautico abbiamo consolidato l’obiettivo che ci eravamo posti fin dall’inizio: riportare a casa l’Arte Navale e confermare Venezia regina dei mari. Con quello stesso spirito siamo pronti a tornare ad aprire le porte dell’Arsenale continuando ad offrire uno spettacolo ineguagliabile. Una terza edizione del Salone ricca e innovativa, piena di eccellenze e di passione. A Venezia tradizione e futuro sono di casa e questo lo potranno constatare anche tutti coloro che verranno a visitare l’edizione 2022 del Salone Nautico”.

VENEZIA-PADOVA-TREVISO

Ma l’impegno di Luigi Brugnaro ha anche un respiro nazionale. Nelle vesti di fondatore Presidente di Coraggio Italia ha evidenziato spesso in pubblico come questo nuovo soggetto politico vuole abbracciare un’area filogovernativa – imprenditoriale che ama la concretezza. In ambito veneto si pensa ad una grande città metropolitana Venezia-Padova-Treviso, un progetto in cui il sindaco di Venezia crede fermamente. Il primo banco di prova saranno le elezioni amministrative di quest’anno in vista delle politiche del 2023.

IL CONFLITTO IN UCRAINA

Non può mancare uno sguardo sull’attualità. “La guerra in Ucraina – ha evidenziato il sindaco – è una vicenda drammatica, che sta provocando lutti e distruzioni di intere parti di città che andranno ricostruite. I primi rifugiati sono giunti in Italia con le auto e gli aerei, adesso comincerà l’arrivo delle persone che si spostano in treno. Venezia è un luogo di frontiera e la stazione di Mestre è un punto nevralgico di smistamento delle persone. Ecco perché il Comune e la Città metropolitana di Venezia hanno voluto costituire una cabina di regia per far fronte alla situazione. I sindaci, che ringrazio, conoscono le loro comunità ed è giusto che vengano informati di quanto sta accadendo sul loro territorio perché l’assistenza deve essere coordinata. Dobbiamo evitare che le zone di confine diventino luoghi della disperazione e dimostrare come con l’integrazione l’Europa possa riconoscere se stessa”.