giovedì, 28 Marzo 2024
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Vicenza, la maggioranza risponde sull’Irpef: “Abbiamo applicato una norma nazionale”

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Parla l’assessore Zocca: lasciare l’aliquota Irpef più alta avrebbe penalizzato molte più persone

Marco Zocca

Arriva la risposta della maggioranza in Comune dopo le critiche del centrosinistra sulle scelte dell’Irpef, che ha definito il sindaco Rucco “un Robin Hood al contrario” perché dà soldi ai ricchi avendo abbassato l’aliquota più alta, attualmente allo 0.75 e non più allo 0.80 per cento. In via informale, il sindaco ha risposto che si è trattato di un obbligo di legge nazionale e non una scelta locale. E che comunque si sta parlando di 60mila euro, che non sono pochissimi ma neanche un’enormità.

E’ l’assessore Marco Zocca che scende nel dettaglio e spiega i criteri adottati. Con la riforma dell’Irpef a livello nazionale – dice una nota del Comune – che varia gli scaglioni di reddito di riferimento per le aliquote, riducendoli da cinque a quattro e cambiandone i valori, anche Vicenza ha adeguato le addizionali comunali, diversificandole in maniera progressiva.

Il provvedimento approvato dal consiglio comunale nella seduta di mercoledì 6, prevede di continuare ad applicare l’aliquota massima dello 0,75 per cento solo per lo scaglione dei redditi più alti, che ora parte da 50 mila euro. Precedentemente, gli scaglioni per i valori più elevati erano due con l’applicazione di un’addizionale dello 0,75 per cento per i redditi da 55 mila a 75 mila euro e dello 0,80 per quelli oltre i 75 mila euro.

Per gli altri scaglioni vengono confermate sostanzialmente le aliquote in vigore, con l’esenzione dal pagamento dell’addizionale per i soggetti che hanno un reddito non superiore a 15 mila euro.

Dal momento che lo Stato ha abbassato lo scaglione da 75 mila a 50 mila euro, lasciare invariata l’aliquota dello 0,80 per cento voleva dire alzare le tasse per i redditi da 50 mila a 75 mila euro – ha precisato l’assessore al bilancio Marco Zoccadove il numero dei contribuenti è ben maggiore rispetto a quelli che denunciano redditi sopra i 75 mila euro. A differenza di chi ci ha preceduto, facciamo leva, infatti, sul risparmio e sulle economie di spesa per mantenere i servizi, utilizzando al meglio le risorse che ci vengono affidate, senza andare a pescare nelle tasche dei contribuenti”.

Ci tengo a sottolineare – ha spiegato l’assessore Zocca che grazie all’esenzione dell’addizionale comunale all’Irpef per i soggetti che hanno un reddito imponibile complessivo non superiore a 15 mila euro, Vicenza è il Comune con il più alto limite di esenzione a livello regionale insieme con Treviso; nelle altre città l’esenzione scatta per i redditi fino a 10 mila euro. Questo a beneficio delle famiglie vicentine meno abbienti, che corrispondono a quasi il 40 per cento del totale. Inoltre, dal punto di vista del gettito, la previsione rimane invariata, assestandosi sugli 11 milioni di euro previsti in bilancio”.

“I dati presentati ieri dalla minoranza nell’emendamento alla delibera di bilancio non sono attendibili – conclude Zoccain quanto si rifanno a scaglioni superati da 15 anni, pertanto il gettito richiamato è totalmente inesatto. Con il gettito derivante dall’addizionale Irpef si va a finanziare la parte corrente del bilancio, ovvero i servizi, e non le opere pubbliche, come erroneamente indicato dall’opposizione. Infine, quanto chiesto con l’emendamento, ovvero lasciare l’aliquota dello 0,80, avrebbe comportato un maggior gettito complessivo di 60 mila euro, ma interamente concentrato sulla fascia di reddito da 50 mila a 75 mila euro, con un evidente aumento delle tasse a carico dei cittadini, una filosofia che non ci appartiene”.