Nell’aula magna dell’Università di Padova il Presidente della repubblica Sergio Mattarella per celebrare gli 800 anni dell’ateneo. L’apertura ufficiale dell’ anno accademico dell’Università di Padova alla presenza di rettrici e rettori italiani e stranieri, della comunità accademica e delle autorità.
Padova celebra gli 800 anni di storia della sua Università con una cerimonia solenne con il capo dello Stato, Sergio Mattarella, la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati e Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo. Presente anche la ministra dell’istruzione, Maria Cristina Messa.
La cerimonia, in riconoscimento del ruolo dell’Università di Padova nell’ambito delle più antiche università, è stata preceduta dal corteo celebrativo delle rettrici e dei rettori, italiani e stranieri, che hanno ripercorso quello storico del Settecentenario del 1922, snodandosi tra due luoghi simbolo della città e dell’Università: Palazzo della Ragione e Palazzo del Bo, in un ideale abbraccio tra la città di Padova e la sua Università.
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
“Registro, con soddisfazione, negli interventi una netta prevalenza femminile. È un bel segnale in questo anniversario.” Dedica alle donne l’apertura del suo discorso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel giorno della cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico in occasione dell’800° anniversario di fondazione dell’Università degli Studi di Padova.
Il presidente della Repubblica parla senza una traccia scritta facendo riferimento a tutti gli interventi ascoltati in precedenza ” Ottocento anni sono un ordine di grandezza che supera e travalica le abituali categorie temporali con le quali ci confrontiamo di solito” – spiega il Capo dello Stato – “Costringe a rifuggire dalla tentazione di rinchiudersi in un eterno presente che fa ignorare l’esperienza e trascurare il futuro. Comprendiamo i sentimenti di orgoglio e senso di responsabilità della Rettrice di fronte alle esigenze che mutano. Le università sono le fondamenta dell’Europa, della sua comunanza e integrazione“.
Un intervento dedicato a un tema di fondamentale rilievo costituzionale come quello della libertà . ” La libertà non è divisibile, né socialmente, né territorialmente, perché la libertà in realtà si ottiene pienamente soltanto se ne godono anche gli altri. Perché si realizza insieme a quella degli altri. Non c’è libertà piena se gli altri ne sono privi. Questo vale all’interno di un Paese, vale nella comunità internazionale. La libertà è indissolubilmente connessa con altri valori: l’uguaglianza, la solidarietà. Sono questi i valori che vanno coltivati, difesi attivamente.”
“Richiamo un’osservazione fatta dal Professor Fumian – conclude il suo intervento il capo dello Stato – sull’umiltà e sulla vanità. La persona umile cerca la verità. Chi coltiva la superbia è convinto di possederla. Ecco, vorrei raccomandare agli studenti di questo e di ogni altro Ateneo di non cadere mai in quella tentazione; di coltivare sempre il dubbio e lo spirito critico. Questo è quello che alimenta la libertà e che rende consapevoli del complesso dei valori che in Europa si sono sviluppati. E l’antidoto alla superbia, alla prepotenza, all’arroganza, alla violenza è, appunto, la cultura. Per questo auguro a questo Ateneo, come a tutti gli altri che li hanno aperti, buon Anno accademico”
Rettrice Daniela Mapelli
“Venti parole, non di più. Due frasi scritte sugli annali del comune patavino.«1222. Messer Giovanni Rusca da Como podestà de Padoa. In questo tempo fu trasferito il Studio di Bologna in Padoa»” Sono queste le parole con cui la Rettrice Daniela Mapelli ha portato i saluti all’inaugurazione dell’800esimo anno accademico.
“Otto secoli dopo, tocca a me, a nome di tutta la comunità che forma questo grande Ateneo, il compito di celebrare gli ottocento anni di vita dell’Università di Padova ” continua la Rettrice con un sorriso commosso di gioia. Diversi i temi trattati dalla Magnifica Rettrice. Il primo punto riguarda il carattere internazionale dell’Ateneo; sono infatti 2400 le studentesse e gli studenti provenienti da tutto il mondo che nel 2022 hanno scelto Padova e il suo Ateneo. Una cifra che rappresenta il 10% degli immatricolati. Si rivolge poi al Presidente Sergio Mattarella ” Voglio “dedicare”, mi si conceda il termine, il nostro senso della Patria. Il nostro Ateneo, infatti, è l’unico insignito della medaglia d’oro al valor militare per il ruolo svolto nella Resistenza. Giovani, perché tali in molti casi erano, che hanno scritto una pagina indelebile della storia del Paese e di un Ateneo che dalla sua fondazione ha la libertà come principio ispiratore. Per chi ci ha insegnato che la libertà non è un dato scontato, una conquista irreversibile, ma va continuamente difesa e alimentata. Per chi ci ha permesso di essere qui oggi a raccontare una storia di libertà, non di oppressione.”
Si sofferma poi su altri termini fondamentali quali i diritti richiamati anche da Universitas Iuristarum delle origini e che poi è diventato nel tempo, l’attenzione ai diritti umani per una società più equa, democratica e inclusiva.
Un altro caratteristiche che la Rettrice Mapelli ha sottolineato è il carattere pluralistico dell’Ateneo inteso come multidisciplinarietà e diversità di voci e visioni, di idee e approcci, di sensibilità. ” La contaminazione di idee è un patrimonio inestimabile, punti di vista diversi permettono infatti di cogliere meglio sfaccettature e profondità di ogni questione. E la nostra diversità, credetemi, alimenta curiosità e voglia di formarsi di studentesse e studenti ” E in questo caso i numeri parlano da soli : 199 corsi, dei quali 51 in lingua inglese, per un totale di 5.462 insegnamenti erogati ogni anno. 2.462 docenti, ricercatrici e ricercatori, 2.504 donne e uomini del personale tecnico e amministrativo, 1.500 dottorande e dottorandi, 854 assegniste e assegnisti, 2.800 specializzande e specializzandi. Un ‘università che accoglie 70mila iscritti.
Prima di concludere la Rettrice ricorda lo stretto legame fra l’Ateneo Patavino e il territorio che lo ospita ” Si sente spesso citare “Padova e la sua Università” ma potremmo dire: Padova è la sua Università. In quel verbo c’è il senso di una simbiosi che innerva da secoli l’Ateneo. Un legame con il territorio che si allarga sempre più in tutto il Veneto e non solo”
Presidente del Senato, Elisabetta Casellati
Nel suo discorso la Presidente del Senato Elisabetta Casellati ripercorre la nascita dell’Università di Padova ricordando come i fatti ” Sono i germi nati nel grande generatore della libertas patavina. Una eredità di conoscenze, valori e ideali fondata sul connubio tra una razionalità scevra da pregiudizi e la più alta idealità. Una eredità che ha dato all’Università di Padova e a suoi studenti la forza morale per superare, insieme alla comunità cittadina, le prove più difficili della storia.”
“La spinta morale alla libertà – ha concluso la Presidente – è il fil rouge di tutto il passato glorioso dell’Ateneo, ma non solo. È la motivazione che muove docenti e studenti ad essere protagonisti di un presente e di un futuro glorioso, come recita lo slogan di questo anniversario, ‘Compio 800 anni e ancora imparò, che dà l’idea plastica dello stimolo continuo alla conoscenza e dei progressi del sapere“.
Ministra dell’Istruzione Maria Cristina Messa
“Ottocento anni fanno impressione, si guarda al passato, perché il passato conta, ma per il futuro, e questa è la cosa che Padova non ha mai perso, questa attenzione e questo essere sempre sulla linea di frontiera. Questa è sicuramente una grande dote dell’Università di Padova.” A dirlo è la Ministra dell’Università Maria Cristina Messa “Questa è sicuramente una grande dote dell’Università di Padova. È un ateneo che si trova in una città bella – ha aggiunto Messa – e dà un servizio alla città che investe sul proprio ateneo, e c’è un circolo virtuoso di attenzione ma anche restituzione alla città“.
Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola
“L’università di Padova è una istituzione che ha attraversato il tempo. Il presidente Sergio Mattarella, non me ne vorrà se dico che questo non è solo una università italiana, ma è un pezzo importante della nostra cultura europea di cui sono orgogliosa e fiera come cittadina europea. – interviene la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola – Trovandomi oggi in questo magnifico palazzo – aggiunge – non posso non pensare con emozione e gratitudine alle generazioni di studenti che ci sono succeduti su questi banchi in otto secoli, ma anche a quelli che verranno nei secoli futuri: Copernico, per citarne uno, non era certo padovano ma, come molti altri, è venuto qui da molto lontano per studiare, per imparare, per conoscere e per crescere e in quell’epoca non c’era ancora il programma Erasmus. Ma c’era la cultura europea“.
Presidente del Consiglio degli studenti e delle studentesse dell’Ateneo di Padova
Molto dure e incisive le parole della Presidente del Consiglio degli studenti e delle studentesse dell’Ateneo di Padova. Un discorso fortemente critico sulle lacune dell’Università italiana e non solo ” Mi chiedo, in particolare, se si possa circoscrivere il concetto di libertà accademica alla sola libertà formale, giuridica e politica, di istruirsi e fare ricerca. Mi chiedo come possa considerarsi libero un Paese in cui i senatori della Repubblica possono permettersi di applaudire pubblicamente l’affossamento di un ddl che, in minima parte, mirava a tutelare la libertà di esistere di persone, cittadini, di uno Stato che continua a chiudere gli occhi davanti alla sua transomofobia“.
A chiudere la cerimonia la prolusione “Sopra ogni altra libertà: apprendere, parlare e discutere secondo coscienza” del professor Carlo Fumian “Difficile immaginare onore più alto e, al tempo, compito più arduo – commenta Fumian – estrarre in una manciata di minuti l’essenza di ottocento anni di storia, di pensiero, di scienza, di cultura. Non vi è dubbio che questa essenza sia la libertà, ma essa si è arricchita in otto secoli di significati profondamente diversi, ha attraversato momenti oscuri e gloriosi, svelando il suo più caratteristico connotato storico: la fragilità.”
Governatore della Regione Veneto
“E’ l’orgoglio di tutto Veneto – ha detto il Governatore del Veneto Luca Zaia a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico – possiamo fregiarci non solo di questo anniversario e di questo traguardo, ma anche di tutti i traguardi raggiunti nella ricerca e nel mondo scientifico come accademia. Non a caso a celebrare gli 800 anni dell’università di Padova è venuto il capo dello Stato”. Passa poi a trattare il tema degli sviluppi della ricerca universitaria che ” rappresenta un settore d’avanguardia che solo nell’anno accademico 2020/2021 ha visto quasi 13.000 pubblicazioni e centinaia di progetti attivi. – aggiunge il Governatore – Recentemente l’ateneo patavino è stato decretato, tra quelli Italiani, come quello che dispone del maggior numero di dipartimenti nella graduatoria di eccellenza predisposta da ANVUR. Si tratta di 350 Dipartimenti, ora ammessi alla procedura di selezione che porterà ad individuare entro fine anno i 180 che risulteranno assegnatari degli specifici finanziamenti previsti.”
“Ben venti dipartimenti sono al primo posto con la massima valutazione di 100 e altri 9 giudicati comunque con punteggio sopra ai 90, a fronte della soglia minima di 73 che consente di accedere alla selezione di 350 – sottolinea il Governatore –. Mi congratulo con la Rettrice e tutti coloro che hanno consentito la realizzazione un simile traguardo. Penso non ci sia niente da aggiungere, questi numeri sono la prova tangibile di grande impegno e passione”.
Sindaco Sergio Giordani
Gran Bretagna e atenei italiani
Sulla decisione della Gran Bretagna di offrire un ‘visto speciale’ agli studenti delle migliori università al mondo escludendo gli atenei italiani. “Sorprende che forse sono gli inglesi a perderci con questa decisione. – commenta Maria Cristina Messa – Perdono molti giovani laureati visto che l’Italia nelle graduatorie è salita molto. Detto questo credo che la nostra risposta migliore sia trovare anche noi la nostra attrattività per dire ai laureati: venite in Italia perché qui c’è un bel lavoro, si può fare ricerca e innovazione“.
E sulla notizia interviene anche il Presidente della Regione Veneto “La nostra comunità è figlia dell’università di Padova dal punto di vista scientifico e medico. – commenta Luca Zaia – Oggi quello che è il Veneto lo deve a questa università. Spero però che nel giorno dell’800 anniversario del nostro ateneo siano riviste alcune decisioni prese dalla Gran Bretagna – ha concluso il governatore – ovvero non concedere visti speciali ai nostri studenti. Va bene la Brexit, ma certi provvedimenti sono inaccettabili. A Roma qualcuno batta un colpo”.
Con l’apertura dell’800° anno accademico prende il via un anno di manifestazioni che, oltre a celebrare gli otto secoli di storia di un’istituzione che ha avuto, tra gli altri, docenti come Galileo Galilei, e ha segnato con i suoi studenti e gli insegnanti momenti importanti del Rsorgimento e della Resistenza al nazifascismo.
Oggi l’Ateneo del Bo è un’Università che guarda al futuro, con le eccellenze nel campo della medicina, della ricerca, che si segnala come centro prestigioso e di divulgazione scientifica, e che conta quasi 70mila iscritti tra Padova e le altre sedi diffuse nella regione.
Sara Busato