giovedì, 28 Marzo 2024
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Padova, associazione Puzzle: “Portiamo un sorriso tra i giovanissimi pazienti di chirurgia pediatrica”

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Sociale, l’associazione padovana Puzzle racconta la propria storia

I volontari dell’associazione Puzzle insieme a Gaia, giovane paziente ricordata con affetto (la foto è stata scattata prima dell’emergenza Covid)
I volontari dell’associazione Puzzle insieme a Gaia, giovane paziente ricordata con affetto (la foto è stata scattata prima dell’emergenza Covid)

La Presidente dell’Associazione Puzzle Odv di Padova, Caterina Fortunato, racconta la storia, i traguardi, le emozioni vissute e i progetti futuri dell’Associazione.

Come è nata la vostra Associazione?

“Associazione Puzzle è nata nel 2002 da un gruppo di amici, tra cui mio padre, che desideravano sostenere la ricerca scientifica nel campo della terapia cellulare, ingegneria tissutale e trapianto di tessuti e organi per trattare le malformazioni pediatriche chirurgiche, sia in Italia che nei Paesi in via di sviluppo. Nel tempo si è orientata moltissimo verso il reparto per tentare di renderlo più accogliente, colorato e divertente”.

Quali sono le più importanti attività e i traguardi raggiunti in questi anni?

“Siamo orgogliosi di sostenere tutti i nostri progetti che vanno dalla ricerca al sostegno del reparto di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale di Padova. Sosteniamo sia assegni di ricerca per specializzandi che la presenza di due figure fondamentali per pazienti e genitori: una psicologa e un’educatrice. La loro presenza in reparto dona sorrisi, sollievo e ascolto in un momento così delicato come può essere il ricovero. Coinvolgiamo esternamente bambini e ragazzi nel diventare consapevoli dell’importanza della solidarietà e del volontariato. I più piccoli gestiscono il “Rigiocattolo Puzzle”, un banchetto di vendita di libri e giocattoli usati che loro stessi raccolgono. I più grandi, invece, si dedicano alle attività di testimonianza nelle scuole e nei patronati e ai “blitz”, vere e proprie incursioni in reparto travestiti da personaggi dei cartoni animati, da supereroi o da animali simpatici che con balletti e musica fanno ridere bimbi e genitori”.

Qual è stata la più emozionante e significativa esperienza vissuta con l’Associazione?

“E’ difficile scegliere; forse l’esperienza più forte e anche la più dura è stata accettare la morte di Gaia che avevamo conosciuto un mese prima durante una delle nostre incursioni in reparto e alla quale lei si era molto divertita. Quella sera noi eravamo di nuovo in reparto per un nuovo blitz e lei se n’è andata”.

Quali i vostri progetti per il 2022?

“Riuscire a ritornare in reparto in presenza e poter riprendere tutte le iniziative e i nostri eventi a contatto con bambini e famiglie. Sicuramente continuare a sostenere la ricerca e garantire sempre l’educatrice e la psicologa in reparto. Inoltre abbiamo deciso di ristrutturare la stanza dei giochi in reparto, a cui teniamo moltissimo e che desideriamo diventi un luogo magico per i nostri piccoli amici”.

Fanny Xhajanka