La bassissima affluenza fa fallire i referendum proposti dalla Lega Nord
Alle 19 l’affluenza alle urne per il Referendum sulla Giustizia si attesta sotto al 15 per cento. Il risultato alle ore 23 conferma uno dei più grandi flop referendari della storia italiana.
Dal 1946 a oggi sono stati 67 i referendum abrogativi: alcuni, come quello sul divorzio (1970) e sull’aborto (1981) hanno segnato lo spartiacque dei diritti nel nostro Paese e hanno avuto percentuali altissime di affluenza. Il 79,4% l’aborto e l’87,7% il divorzio.
Già l’ultimo referendum sulle trivelle del 2016 però, raggiunse il 31,18% di votanti.
Referendum giustizia, un flop annunciato e 400 milioni spesi
La possibilità che il quorum non sarebbe stato raggiunto, era concreta. Cosa che temevano i promotori dei 5 quesiti. Questi, come Matteo Salvini, hanno sempre battuto sul tasto della scarsa comunicazione, a tutti i livelli. Piovono poi le critiche per la grande spesa pubblica sostenuta, si tratta di circa 400 milioni di euro, prevalentemente dalla Ministra dell’Interno Lamborgese.
La Lega continua ad accusare i media di non aver dato abbastanza spazio al dibattito intorno alla riforma della giustizia. Un’accusa condivisa da Silvio Berlusconi, secondo cui i referendum sulla giustizia “sono stati boicottati con il voto in un giorno solo –nonostante fosse lo stesso di moltissime elezioni amministrative– Sono stati boicottati con il silenzio assoluto su molti giornali e sulla televisione di Stato“.
Enrico Caccin