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Padova, Studi e laboratori si aprono alla città per la Notte di San Giovanni

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Giovedì 23 giugno 2022 dalle ore 18.00 alle ore 21.00, tra Porta San Giovanni e Ponte San Giovanni dalle Navi e dintorni studi e laboratori si aprono alla città

Progettazione creativa, contaminazione tra diverse discipline artistiche e costruzione di relazioni di prossimità. Sono le basi da cui nasce l’idea di San Giovanni Interno Aperto, un’iniziativa nata da una rete di collaborazione e amicizia tra studi e laboratori di arte, artigianato, design e architettura.

Dalle 18 alle 21 le porte di dieci spazi saranno aperte alla cittadinanza per creare un momento collettivo di festa, condivisione e di incontro.

La rete tra professionisti nasce dal desiderio di conoscersi, di approfondire le rispettive pratiche del fare, ma anche dal ri-conoscersi come elementi pulsanti del tessuto sociale e produttivo della città.

Per l’occasione sarà aperto e visibile anche l’Oratorio di San Giovanni Decollato, sito vicino al Ponte San Giovanni dalle Navi.

Notte di San Giovanni

La notte di San Giovanni, sin dall’antichità dei tempi, è considerata una notte magica in cui l’acqua è anche elemento rituale, si raccoglievano fiori e piante medicinali che venivano lasciati a bagno tutta la notte, trasformandola in una pozione curativa.

Progettazione creativa oggi,  –  spiegano gli organizzatori – soprattutto in una città storica che deve sempre di più aprirsi al futuro significa anche connettersi alle nostre tradizioni, alle nostre  radici, avendo il coraggio e la capacità di poterle rileggerle e riformularle in chiave contemporanea e attuale

Ciascuno degli studi, riconfigurando questo rituale in un elemento giocoso e di convivialità, offrirà agli ospiti un assaggio della propria versione dell’Acqua di San Giovanni.

Il progetto è un contributo per rafforzare e rinnovare il tessuto sociale della città estendendo lo spazio pubblico anche all’interno di spazi privati  concludono gli organizzatori – La proposta di una spazialità inattesa che espanda lo spazio collettivo anche all’interno dei luoghi della progettazione creativa, per connettere individui, espandere gruppi, ampliare le connessioni della ‘rete neurale’ di chi abita e costruisce lo spazio della città.”