Al vertice degli enti di Vicenza la Regione promette nuove assunzioni nella polizia provinciale
L’unione delle Province del Veneto si è riunita nella sede della Provincia di Vicenza. A fare gli onori di casa il presidente di Vicenza Francesco Rucco e la vicepresidente Maria Cristina Franco. A condurre i lavori il presidente Upi veneto, Stefano Marcon, che è anche presidente di Treviso. Presenti i rappresentanti delle Province venete (Roberto Padrin presidente di Belluno, Enrico Ferrarese presidente di Rovigo, Vincenzo Gottardo vicepresidente vicario di Padova, il capo di gabinetto Angela Fioretta di Verona e il segretario generale Michele Fratino della città metropolitana di Venezia). Presente anche l’assessore regionale delegato alla caccia e pesca, Cristiano Corazzari.
Al centro del confronto il tema della Polizia Provinciale, del crescente impegno nella gestione della fauna selvatica, in particolare per il controllo di nutrie, lupi e cinghiali, e della conseguente necessità di aumentarne l’organico visto il calo di agenti degli ultimi anni.
I numeri parlano chiaro: nel 2017 in Veneto c’erano circa 160 agenti di Polizia Provinciale, mentre entro la fine del 2022 saranno poco più di 90. La sola Provincia di Vicenza passa da 39 a 16. Cosa è successo nel mezzo è facile a dirsi: la riforma delle Province ha lasciato la polizia provinciale nel limbo, oscillante tra Regione e Provincia. Con organici che si impoverivano e nessuna assunzione.
“A Vicenza la polizia provinciale svolge un lavoro enorme – ricorda Rucco – visto che abbiamo habitat molto differenti fra loro, siti naturali delicati che necessitano di tutele. Siamo tra le province con il maggior numero di cacciatori e pescatori e, non da ultimo, abbiamo la necessità di tutelare il territorio da animali selvatici che mettono a rischio colture e allevamenti e vanno perciò monitorati e contenuti.”
“Impossibile con 16 agenti presidiare tutto il Vicentino – ha sottolineato a margine dell’incontro il consigliere provinciale con delega alla polizia provinciale, Mattia Veronese – Non bastasse, a breve andrà in pensione anche il nostro comandante Claudio Meggiolaro e con lui perderemo un’esperienza e una conoscenza del territorio che solo anni di lavoro possono costruire. Dobbiamo rinforzare la nostra squadra di agenti e la Regione ci deve aiutare, altrimenti è a rischio la gestione del servizio.”
Un aiuto che la Regione Veneto, per voce dell’assessore Corazzari, ha assicurato: “C’è un tavolo di confronto permanente tecnico e politico tra Regione e Province che ha come priorità trovare i fondi e procedere con nuove assunzioni in modo da permettere alla Polizia Provinciale di svolgere il proprio ruolo straordinariamente importante nella gestione del territorio e della fauna selvatica. ”