mercoledì, 24 Aprile 2024
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Padova, L’occhio in gioco: un nuovo modello espositivo dedicato al movimento e all’arte cinetica

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A Padova è stata ufficialmente presentata l’attesa mostra L’occhio in gioco.

Percezioni, impressioni e illusioni nell’arte dal Medioevo alla Contemporaneità, che verrà inaugurata il prossimo 24 settembre al Palazzo del Monte di Pietà. La presentazione, che si è svolta a fine giugno all’Orto Botanico di Padova, ha dato un’anticipazione di quello che è attesto come uno degli eventi artistici e culturali di maggior rilievo della stagione. Una mostra promossa dalla Fondazione in collaborazione con l’Università degli studi di Padova in occasione delle celebrazioni degli ottocento anni dell’ateneo patavino e che prosegue idealmente il percorso di ricerca dei legami fra arte e scienza intrapreso a partire dalla mostra Rivoluzione Galileo, l’arte incontra la scienza del 2017.

Il duplice obiettivo della mostra, che rimarrà visitabile fino al 26 febbraio 2023, sarà da una parte accompagnare il visitatore alla scoperta di come le diverse forme d’arte abbiano indagato il tema del movimento, dall’altra studiare i rapporti fra la psicologia della percezione e la creatività. Una duplice visione che troverà espressione in un nuovo modello espositivo, che comprenderà due percorsi espositivi per certi versi autonomi ma con dei forti tratti d’unione, a partire dal periodo storico su cui entrambi di focalizzeranno, gli anni Sessanta, e la comune rappresentazione del nuovo che irrompe nel mondo dell’arte.

Il percorso espositivo si comporrà quindi di due sezioni: la prima, con il nome “La scuola patavina di psicologia della percezione, il gruppo N e l’arte programmata” sarà curata, fra gli altri, dal prof. Guido Bartorelli e dal prof. Giovanni Galfano, entrambi dell’Università di Padova; la seconda, quella dedicata alla percezione, al movimento, al colore e all’optical come caleidoscopio sarà curata da Luca Massimo Barbero. Attraverso delle opere selezionate, i visitatori avranno quindi modo di esplorare la produzione del gruppo N, il collettivo attivo a Padova negli anni Sessanta e che comprendeva artisti quali Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi e Manfredo Massironi, e di comprendere meglio gli aspetti teorici riguardanti i fenomeni percettivi alla base delle opere realizzate dagli artisti del gruppo, conosciuto per il contributo dato all’arte cinetica. La seconda sezione della mostra partirà invece dalla rappresentazione del cosmo attraverso delle miniature e dei dipinti del Quattrocento messi a confronto con l’arte cinetica e optical per accompagnare poi i visitatori in un viaggio alla scoperta della rappresentazione del movimento nella storia e nell’arte, dalla pittura antica al futurismo. Non solo esposizione: i visitatori di tutte le età saranno coinvolti in laboratori ludico-scientifici e artistici, alla scoperta di un mondo visivo e percettivo affascinante e istruttivo.

Francesca Tessarollo