Risultati, progetti, sfide di un anno vissuto dentro un grande cambiamento globale
2.167.097 pazienti assistiti, 1.356.429 visite a bambini sotto i 5 anni, 389.885 visite prenatali, 173.205 parti assistiti, 18.520 pazienti in terapia antiretrovirale, 3.007 operatori sanitari formati, 13.616 trasporti per emergenze ostetriche, 2.198 malnutriti trattati, in 8 paesi di intervento, con 4.518 risorse umane impegnate. Una fotografia di una ong che sceglie di rimanere dentro il grande cambiamento globale che stiamo vivendo e di affrontare, ogni giorno, sfide nuove.
Sono i numeri presentati del bilancio sociale 2021 Medici con l’Africa Cuamm. I progetti principali, le sfide più importanti, i risultati raggiunti nella cura dei malati, soprattutto di mamme e bambini.
” E’ stato l’anno della grande spinta nella campagna vaccinale in Africa. Davanti a un’emergenza globale, l’unica risposta deve essere globale. Serve un piano vaccinale per l’Africa. – ha detto don Dante Carraro, Direttore del Cuamm – Sono state e continuano a essere tante preoccupazioni per un continente sempre più escluso dal mondo e sempre più tormentato da ingiustizie, povertà e conflitti come in Mozambico, in Tigray, Etiopia, In sud Sudan. Abbiamo grande fiducia nel futuro e nell’Africa perchè siamo in tanti a donare tempo, energia, professionalità, ma soprattutto cuore. La sfida del 2022 è di fare ancora di più e meglio. Tre anni di pandemia e ora la guerra in Ucraina i cui effetti si toccano con mano nella vita quotidiana, nell’aumento dei prezzi dei beni primari, soprattutto in Africa, ci motivano a continuare in nostro impegno, con tenacia”
“ Il 2021 è stato un anno molto incerto, segnato dalla pandemia e dall’avvio della campagna vaccinale, da un lato, ma anche da grande instabilità. – ha detto Fabio Manenti, responsabile dei Progetti dell’ong -. Ma il 2021 ha portato anche risultati importanti. Si è concluso il grande programma Prima le mamme e i bambini. 1.000 di questi giorni’che ci ha visti impegnati, negli ultimi 5 anni, in tutti gli 8 paesi in cui operiamo. I parti assistiti sono stati 173.205, portando quindi il dato di 5 anni ben oltre al target fissato. Molto è stato fatto anche nella lotta alla malnutrizione, alle malattie infettive e a quelle croniche. Il 2021 è stato anche l’anno della apertura di due nuove Neonatologie, quella di Beira in Mozambico e quella di Wolisso in Etiopia. Infine, abbiamo lanciato il nuovo programma Persone e competenze, con la grande sfida della formazione delle risorse umane, che possono davvero fare la differenza nel futuro di questo continente”.
Dietro i numeri, ci sono le persone, con le loro storie e motivazioni, professionisti sanitari e non, che scelgono l’Africa e di partire con il Cuamm. “ Sono oltre 4.500, per lo più profili sanitari (medici, infermieri e ostetriche…), ma anche amministrativi e logisti – ha illustrato Bettina Simoncini, responsabile delle Risorse umane – Ci sono espatriati, europei e occidentali, ma anche molti africani. Personale qualificato che lascia il proprio paese per andare a lavorare con il Cuamm in un altro paese africano. Negli anni, infatti, stiamo registrando un dato positivo e incoraggiante: un notevole aumento di staff qualificato nazionale africano impegnato nei nostri progetti”.
Molto lo spazio dato alla formazione di operatori sanitari qualificati e alla ricerca sul campo che ha visto la realizzazione di 33 pubblicazioni scientifiche, che hanno coinvolto 180 autori italiani, africani e internazionali e 68 partner tra centri di ricerca pubblici e privati, università internazionali, istituzioni e ospedali di cui 27 africani.
La testimonianza
Collegati da Tosamaganga, in Tanzania, due giovani cooperanti
“Il mio lavoro qui in Tanzania è un po’ “dietro le quinte”. Mi occupo di raccogliere dati in modo puntuale e preciso, di analizzarli e studiarli. Il mio obiettivo, da un lato, è di andare a fondo dei bisogni reali della popolazione e dall’altro, di prendere decisioni che derivano dalle evidenze dei dati raccolti. – ha detto Paolo Belardi, economista sanitario – E’ un modo più strutturato ed efficiente per valutare i servizi che offriamo. Il punto di forza ulteriore è che si tratta di una piattaforma digitale utilizzata in tutti gli ospedali in cui opera il Cuamm. Un sistema di monitoraggio continuo e in tempo reale, attraverso il coinvolgimento attivo di tutti gli operatori del Cuamm da Padova fino all’ultimo miglio, in Africa“,
” Tosamagnaga è un piccolo ospedale distrettuale con 165 posti letto che in un anno fa un numero di parti pari o superiore a quelli di una grande Azienda ospedaliera come quella di Padova: nel 2021, 3.084 parti, contro i circa 2.700 di Padova. – ha raccontato Martina Borellini, pediatra neonatologa – In una Terapia intensiva neonatale come quella di Padova abbiamo un’infermiera ogni 3, 4 neonati, qui a Tosamaganga in un’Unità neonatale, che fa all’incirca lo stesso numero di ricoveri, abbiamo 1 infermiera ogni 15, 20 neonatini. Sono numeri che aiutano a dare l’idea della complessità che viviamo ogni giorno, attenti che ogni decisione che prendiamo sia anche sostenibile. Insieme a noi, le risorse locali, giovani, ma molto appassionate e con tanta voglia di trovare strade nuove per rispondere ai bisogni delle persone“.
Italia
È cresciuto anche l’impegno in Italia, grazie al progetto IRC19 (Italian Response to Covid-19, sostenuto da USAID) che ha impegnato attivamente il Cuamm nella lotta alla pandemia nel nostro paese, supportando la campagna vaccinale in Italia, con l’apertura di un vero e proprio centro vaccinale, a Rubano (Pd), che ha effettuato 48.000 vaccinazioni, grazie all’impegno di 190 volontari. È stato inoltre garantito un aiuto concreto a 19 strutture sanitarie in 6 regioni italiane.
Sempre in Italia, è proseguita l’attività di sensibilizzazione con 39 gruppi di appoggio in 15 regioni e 4.590 volontari coinvolti in 364 eventi, per far conoscere e diffondere i valori e l’impegno del Cuamm.
Sara Busato