giovedì, 28 Marzo 2024
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Porto Tolle, la denuncia dei consorzi ittici locali

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Pesca, Marchesini: “dobbiamo denunciare la necessità di intervenire per non perdere tutto e salvare il salvabile”

Luigino Marchesini e Paolo Mancin, rispettivamente presidente del Consorzio pescatori del Polesine e presidente del Consorzio Tutela Cozza Dop di Scardovari, lanciano l’allarme per il comparto ittico di Porto Tolle per lo stato in cui versano le lagune di Porto Tolle. Una situazione causata dall’annoso problema di vivificazione della sacca degli Scardovari e nelle vicine lagune per le quali sono necessari i lavori di scavo nei fondali delle lagune, per consentire un miglior ricircolo dell’acqua.

Criticità che sommandosi al cuneo salino, al caldo anomalo di questo periodo, all’interramento dei canali della Sacca che riducono al minimo la circolazione dell’acqua e quindi dell’ossigenazione, credo che il quadro per una crisi del nostro settore sia completo”, afferma Marchesini. Una situazione diventata insostenibile per i lavoratori delle lagune: “Ogni anno è una storia che si ripete e ci troviamo a dover denunciare la necessità di intervenire per non perdere tutto e salvare il salvabile, ma non è pensabile intervenire sempre in emergenza”, rimarca Marchesini.

Mancin: “Ogni anno ci troviamo a denunciare gli stessi fenomeni”

A incalzare sul problema è il presidente del Consorzio di tutela della cozza Dop, Paolo Mancin: “Siamo arrabbiati, non è possibile rimanere a guardare le nostre cozze che a breve moriranno anche per il riscaldamento dell’acqua. Stimiamo di perdere circa 10mila quintali di produzione in questa annata. È inutile dare la colpa alla siccità e alla scarsa portata del Po, la causa di tutto questo è dovuta ai ritardi nei lavori che sono organizzati dalle braccia operative della Regione Veneto. Ogni anno ci troviamo a denunciare gli stessi fenomeni, verrà il giorno in cui ci troveremo a pubblicare un’epigrafe per annunciare la morte della Sacca e qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di centinaia di famiglie che qui vivono e lavorano. Tra l’altro il Consorzio pescatori è sempre stato disponibile a partecipare in termini economici purché fossero realizzate le opere”.

Una situazione che ha dell’incredibile per Marchesini: “Prima c’erano problemi di risorse, attualmente siamo vittime della burocrazia. Sono due anni che sono partiti i lavori e non ne vediamo la fine. Se a giugno ci sono queste temperature proviamo ad immaginare tra luglio ed agosto, che senso ha investire nel progetto Flupsy e nell’acquisto di seme se poi abbiamo le lagune in questo stato?”.

Guendalina Ferro