venerdì, 29 Marzo 2024
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Siccità: Porto Tolle ha chiesto l’attivazione dello stato di crisi

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Siccità: Porto Tolle ha chiesto l’attivazione dello stato di crisi che consentirebbe di accedere alle economie destinate al Veneto.

Il Sindaco di Porto Tolle, attraverso la Polizia Locale, ha fatto richiesta alla Regione per ottenere l’attivazione dello stato di crisi dovuto alla siccità degli ultimi mesi. A seguito della deliberazione da parte del Consiglio dei Ministri nella serata del 4 luglio scorso riguardo “l’emergenza siccità”, il Comune di Porto Tolle si è ricolto alla Regione per chiedere l’attivazione dello stato di crisi che consentirebbe di accedere alle economie destinate al Veneto, pari a 4,8 milioni di euro dei 36,5 milioni totali stanziati per far fronte ai primi interventi a carico del Fondo per le emergenze nazionali.

Richiesta stato di crisi per siccità a Porto Tolle. Pizzoli: “ci siamo attivati per chiedere un sostegno utile a diversi scopi”

“Abbiamo ritenuto fondamentale attivarci immediatamente per richiedere un sostegno utile a diversi scopi: contrastare i danni provocati dal cuneo salino, fornire assistenza alla popolazione interessata dalle problematiche legate all’idropotabilità, e dare ristoro al settore dell’agricoltura seriamente compromesso”, spiega Pizzoli.

Secondo le prime stime di Coldiretti “il dimezzamento delle piogge nel 2022 ha avuto un impatto devastante sulle produzioni di mais e di foraggi che servono all’alimentazione degli animali, e del frumento duro per la pasta. E’ in diminuzione anche la produzione di frumento tenero, di riso, della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, di cozze e vongole uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po, dove si allargano le zone di “acqua morta”, con assalti di insetti e cavallette che devastato i campi”.

“Sono molteplici le segnalazioni ricevute dai nostri agricoltori e dagli acquacoltori, che denunciano produzioni quasi dimezzate. Nel caso di cozze, vongole e ostriche, sono state segnalate anche variazioni del gusto per via dell’elevata salinità delle acque delle lagune. La situazione va tenuta sotto controllo, ma per farlo necessitiamo di supporto economico per attuare tutte le precauzioni necessarie e ristorare gli operatori del settore primario portotollese”.

Un’agricoltura che nelle ultime ore è stata messa in ginocchio, oltre che dalla persistente siccità, anche da sporadici ma violenti eventi meteorologici, che hanno portato chicchi di grandine delle dimensioni di palline da ping pong ad abbattersi sulle colture, provocando ulteriori, gravi perdite.